Dopo avervi parlato dell'ultima proposta di legge per il riconoscimento professionale degli educatori e dei pedagogisti, continuano i nostri aggiornamenti sul mondo della Scuola. Il concorso a cattedra 2016 è stato finalmente pubblicato e tempestiva è stata la reazione dei docenti, abilitati e non, e dei sindacati, in particolare dell'Anief. Il concorso scuola, come era già stato comunicato più volte anche dalla stessa Giannini, è rivolto esclusivamente agli abilitati o a coloro che hanno conseguito il diploma magistrale entro l'anno 2001/2002.

Per questo motivo i docenti non abilitati hanno deciso di fare ricorso.

Concorso scuola 2016: ricorso e polemiche

L'Anief ha dichiarato di essere pronta a fare ricorso per tutelare i giovani laureati, i docenti di ruolo e i precari con 36 mesi di servizio. Il giovane sindacato invita gli interessati a presentare domanda al concorso a cattedra, tramite l'apposita procedura di Istanze online ed ovviamente entro il 30 marzo, e consiglia contestualmente di ricorrere al Tar. Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, ha dichiarato che lo scopo del ricorso è partecipare al concorsone con riserva, come si è già verificato in altre 'esclusioni illegittime'. Il sindacato al momento fa riferimento all'articolo 34, introdotto dalla Legge di Stabilità 147/2013, secondo il quale è possibile indire un concorso pubblico con riserva per i dipendenti che hanno prestato servizio per almeno 3 anni presso la 'stessa amministrazione pubblica che emana il bando'.

Inoltre, fa appello al concorso scuola del 1999 in cui una 'sentenza del Consiglio di Stato stabilì che potevano partecipare anche tutti i laureati'.

Tempestiva è stata la reazione dei docenti, abilitati e non, sul ricorso Anief. Su Facebook sono nate una serie di polemiche: ecco a grandi linee cosa è emerso. I laureati post 31/08/2014 ritengono giusto il ricorso, perché loro non hanno avuto la possibilità di abilitarsi, in quanto, dopo il conseguimento del titolo, non è stato indetto nessun bando TFA.

Gli abilitati, invece, ritengono che il conseguimento dell'abilitazione debba essere riconosciuto, perché è stato un percorso pieno di sacrifici. Altri ancora dichiarano che sarebbe stato giusto che questo concorso fosse aperto a tutti, mentre per gli abilitati avrebbero dovuto garantire l'ingresso in GaE, perché già sono stati 'ampiamente valutati'.

Sulle polemiche nate, spicca il commento di un docente che ha dichiarato che 'sembra una guerra tra poveri in cui ognuno guarda al proprio orticello'.

Punti critici sul concorso a cattedra

L'avvocato Francesco Leone, esperto di ricorsi, ha pubblicato il suo punto di vista sul concorso a cattedra, sottolineando quali sono i primi punti critici. Secondo il professionista, sono contestabili l'art. 3 e 4 che trattano rispettivamente dei requisiti di ammissione e della domanda di partecipazione. Gli esclusi sono tantissimi se si pensa che solo gli abilitandi per il sostegno sono circa 5 mila e che i docenti senza abilitazione e con 36 mesi di servizio sono circa 60 mila. Inoltre, bisogna considerare anche coloro che hanno conseguito l'abilitazione all'estero, ma che non hanno avuto il riconoscimento del titolo dal Miur.

Per quanto riguarda l'articolo 4, che prevede che i candidati presentino domanda per una sola regione, secondo l'avvocato Leone è contestabile in quanto 'è contrario al principio di graduatoria unica nazionale'.

Voi cosa ne pensate del concorso a cattedra? Scriveteci cosa ne pensate, postando un vostro commento.