Forti preoccupazioni nella comunità dei docenti per il grave fatto di cronaca accaduto all'Alberghiero G. Marchitelli di Roccaraso, dove uno studente è morto per essere caduto violentemente a terra battendo la testa perché si dondolava sulla sedia. Non bastano mai cento occhi per controllare tutto e la tragedia può nascondersi dietro l'angolo. La procura ha notificato, oltre al dirigente scolastico e al responsabile della sicurezza della Scuola, un avviso di garanzia anche al docente che era in classe al momento della tragedia. Ma dalle prime indagini sta emergendo un particolare che potrebbe scagionare quest'ultimo in maniera totale dalle responsabilità.

Analizziamo le norme previste dalla legge che possono contrastare le preoccupazioni dei docenti.

Le norme della serie UNI EN 1729

Nel ricordare che l'avviso di garanzia di cui sopra è comunque un atto dovuto, vediamo innanzitutto come devono essere le sedie e i banchi a scuola per essere a norma di legge. Le stesse devono avere dei rivestimenti arrotondati tali per cui non si possa creare, in seguito a un imprevisto, un urto con le stesse e non ci si possa ferire per la presenza di schegge taglienti. Inoltre devono superare anche dei controlli di resistenza, urto, stabilità e durata. E' necessario che rechino anche il nome di chi le ha fabbricate con l'indicazione della data, mese e anno di produzione.

Tutto questo in ossequio alla legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La sedia non era a norma

I primi accertamenti svolti dagli inquirenti che hanno ricostruito quanto accaduto nell'aula doveè avvenuto l'incidente hanno accertato che la sedia dove era seduto il diciassettenne morto era di plastica. Dai primi riscontri sarebbe emerso che l'attività di dondolio prodotta avrebbe contribuito a deformare la sedia che non era a norma.

Il ragazzo sarebbe quindi caduto a terra per il cedimento strutturale della sedia stessa. Il triste fatto di cronaca ha colpito l'attenzione dell'intera categoria al punto di superare le problematiche sorte dopo l'approvazione della mobilità dei docenti di ruolo.

Le reazioni in rete

Sui social proliferano i commenti dei docenti che si schierano in difesadel collega finito sotto inchiesta.

Gli impegni di un insegnante sono talmente tanti che mettersi a controllare anche la postura dei ragazzi in classe è impresa impossibile ancorché ardua. Se poi le sedie e i banchi sono datati la responsabilità è solo di un governo che prima annuncia investimenti sulle scuole e poi taglia indiscriminatamente per i prossimi 15 anni.