Mobilità dei docenti al via dopo la firma del CCNL firmato dalle OO.SS, Snals, Cisl, Uil, Cgil. In questo modo 250.000 docenti prepareranno le valigie per trasferirsi ma per chi è stato assunto entro il 2014/2015 non ci sarà la possibilità di scegliere la Scuola. Questa resta legata alla permanenza sulla provincia dove attualmente si presta servizio. Per quanto riguarda i tempi si parla di 30 giorni per fare in modo che Dipartimento della Funzione Pubblica e Ministero dell'Economia e Finanze lo certifichino per poi passare il tutto alla Corte dei Conti.

Ma sulla mobilità dei docenti si abbatterà una pioggia di ricorsi proveniente dai cosiddetti “docenti immobilizzati”.

Altri ricorsi in arrivo

I titoli dei giornali, da Repubblica al Fatto Quotidiano, descrivono l'accordo appena firmato come una controriforma, un compromesso con la legge 107 che scontenta tutti; ANP in testa che nella chiamata diretta vede un passo avanti in opposizione a quanti invece la ritengono incostituzionale. Si tratta di un compromesso secondo le OO.SS firmatarie del contratto che non va giù alla Gilda, Anief e Unicobas. Sui loro siti appaiono già le intenzioni di presentare ricorso ( anche Azione Scuola lo farà prossimamente) nei vari tribunali e si invitano i docenti a presentare la domanda ignorando quella che Anief definisce come una “pazzia” organizzata dal Miur e dai confederali.

Aldilà delle diverse posizioni assunte, tutti sono concordi nel dire che la scuola non esce rafforzata dalla legge 107.

Tutti scontenti

Questa non è una riforma scolastica rispettosa dell'autonomia decisionale dei docenti. La convinzione del segretario della Gilda Rino Di Meglio ricalca la disparità emergente tra i docenti perché parte saranno soggetti alla chiamata diretta mentre altri avranno salva la titolarità di cattedra.Si tratta di una discriminazione che va contro i principi della Costituzione. Ma non va giù nemmeno all'ANP che contesta il fatto di scavalcare la legge con un contratto. Piuttosto, dice l'associazione, si cambi la legge 107 in maniera democratica.