Il Parlamento ha approvato nell'ultima settimana di gennaio 2016 il disegno di legge per il Reddito Inclusione Sociale 2016. La norma entrerà in pieno vigore nel 2017, ma già quest'anno verranno stanziati ben 600milioni di Euro da destinare alle famiglie più povere. Il Ministro Poletti ha tenuto a precisare che non si tratterà di 'una tantum', ma di un vero e proprio sussidio con vincoli reciproci tra il beneficiario e gli Enti locali. Ciò significa che il singolo cittadino dovrà accettare eventuali proposte di lavoro o di inserimento professionale, così come assicurare la frequenza scolastica ai figli.

Che cosa è il Reddito inclusione sociale 2016 e come funziona?

Si tratta di un sussidio per contrastare la povertà: il Governo si sta attivando affinché venga applicato già dal 2016 invece che nel 2017 come previsto. Il sussidio dovrebbe garantire il reddito minimo, fissato a 320 euro circa. Ricordiamo che il RIS sarà destinato a tutta la categoria di cittadini considerati sotto la soglia di povertà, a differenza di altre misure di sostegno già attive, quali ad esempio la social card. Altra peculiarità del RIS sarà quella di essere strutturale, ovvero richiedibile in forma continua, qualora le risorse lo consentano. Ovviamente, al beneficiario è richiesta la piena collaborazione. Ciò significa che si dovrà impegnare a garantire ai figli l'istruzione scolastica e a cercare comunque occupazione o comunque un percorso di inserimento lavorativo.

Il progetto prevede dunque la sinergia tra il cittadino, il Comune di residenza che erogherà il sussidio, l'Inps (responsabile dell'attuazione del piano e dell'attivazione domanda) e le Politiche Sociali, che monitoreranno la situazione lavorativa e di integrazione delle famiglie coinvolte.

RIS: quanto spetta alla famiglia?

L'Ansa ha reso pubbliche le affermazioni dei consulenti del Ministero del Lavoro in merito agli importi previsti dal RIS 2016.

Si parte da un minimo di 320 euro ad un massimo di 400 euro a famiglia. Gli importi sono calcolati a seconda di specifici requisiti, quali il reddito annuale della famiglia, il numero dei figli e la presenza eventuale di disabili o disoccupati all'interno del nucleo familiare. Tali requisiti però non sono ancora definitivi, in quanto il RIS non è ancora da considerarsi un intervento ufficialmente terminato.

Si presume però che questi siano i medesimi del progetto SIA. Si spera che questo sussidio possa dare una sorta di lungo respiro alle tante famiglie che in Italia si arrampicano sugli specchi per arrivare alla fine del mese in maniera dignitosa.