I termini stabiliti dalla legge 107/2015sono scaduti da due mesi ed è sempre più irritante, per i quasi 200 mila interessati, il ping pong di improduttivi annunci tra il ministro Giannini ed il sottosegretario Faraone. Una simile incertezza è evidente che pone in grande difficoltà molti dei candidati, così come ha di recente dichiarato il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio: “Non rispettando i termini stabiliti dalla legge, il Miurarreca un grave danno ai candidati che avranno ben poco tempo per prepararsi rispetto ai contenuti dei bandi”.

A distanza di circa due mesi esatti dalla scadenza della legge 107/2105, nel suo annuncio, tra i tantiepurtroppo poi disatteso, il ministro Giannini aveva individuato nella prima settimana di febbraio la pubblicazione di quelli che saranno probabilmente i quattro bandi che andranno a comporre il “concorsone” 2016 per la Scuola. Al ministro ha fatto seguito il sottosegretario Faraone che, recentemente, in termini di tempistica si è espresso annunciando l’uscita dei bandi entro 15 giorni o al massimo entro la fine di febbraio. Si attende, ma con poche certezze poiché l’iter appare lungo. Infatti, soltanto dopo che l’ultimo decreto che riordina le classi di concorso verrà sbloccato allora è prevista l’uscita dei bandi, prima invece questi ultimi rimarranno “congelati”.

L’iter si prevede lungo poiché è stata scelta una strada sicura: quella del decreto presidenziale. In sostanza, successivamente alla pubblicazione del Regolamento nella Gazzetta Ufficiale, a seguito dell'intervento del Presidente della Repubblica, usciranno i bandi tanto attesi. Effettuate le prove necessarie, così, gli insegnanti entreranno nel nuovo anno scolastico 2016/2017.

Cosa prevede il nuovo regolamento e le novità di oggi, 8 febbraio, sui test

La novità più rilevante che deriva dall’applicazione del nuovo regolamento sembra riguardare l’adeguamento delle classi di concorso ai nuovi ordinamenti universitari e ciò che da esso consegue. Infatti, un simile adeguamento consentirà di includere determinate categorie di laureati nell’insegnamento di discipline coerenti con il piano di studi effettuato, oltre a poter accedere anche agli specifici percorsi abilitanti.

Così, ad esempio, i laureati in ingegneria avranno la possibilità di insegnare matematica e scienze nelle scuole medie. Con l’applicazione del nuovo regolamento, per di più, sarà previsto l’accorpamento e la semplificazione delle classi di concorso esistenti, le quali passeranno da 168 a 116. Accanto all’accorpamento è prevista l’introduzione di nuove classi relative all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado; tra tali 11 nuove classi ricordiamo la classe A-23, o anche la classe “Lingua italiana per discenti di lingua straniera” oltre ad alcune classi attinenti a nuovi indirizzi della scuola di II grado, quale l’indirizzo musicale e coreutico su tutti. Una ulteriore novità riguarda anche 2 nuove classi di concorso relative a posti di insegnante in materie tecnico-pratiche.

Di oggi, infine, l’annuncio definitivo del sottosegretario Faraone sui test che caratterizzeranno il concorso. I test, quindi, si baseranno su aspetti didattici metodologici e non nozionistici, mentre vi sarà omogeneità per quanto concerne le prove ed i contenuti afferenti ai diversi ambiti disciplinari, non è previsto un dimezzamento delle domande di lingua ed infatti saranno comunque due i quesiti che le interesseranno ed infine il punteggio di servizio verrà accolto soltanto in parte e non totalmente. Al popolo dei circa 200 mila candidati non resta, così, che attendere l’uscita dei bandi.