Cosa si inventerà il Ministero dell'Istruzione il prossimo anno in merito alle supplenze? Sembra un'assurdità parlare ancora di supplenze (o 'supplentite' per usare un termine caro al Ministro dell'Istruzione Giannini o al sottosegretario Faraone) quando ci siamo lasciati alle spalle il pubblicizzatissimo piano assunzionale straordinario che ha promesso mari e monti la scorsa estate e alla vigilia dell'altrettanto osannato bando concorso Scuola 2016 per il quale sono previste 63.712 assunzioni nel prossimo triennio.

Sembra assurdo parlare ancora di supplenze ma la realtà è questa: 100.000 supplenze anche nell'anno scolastico 2015/2016, un numero di poco inferiore rispetto allo scorso anno e che lascia pesanti incognite per il futuro.

C'è da chiedersi, infatti, che cosa andrà ad escogitare il Miur l'anno prossimo per coprire tutte queste cattedre che rimarranno scoperte.

Supplenze scuola: 'La fine della supplentite è stata solo propaganda'

Sì, perchè a dispetto di concorso e piano assunzionale straordinario, la situazione rischia di diventare insostenibile proprio a partire dal prossimo anno, quando la Buona Scuola entrerà a regime: i docenti lo sanno, sanno benissimo che due insegnanti su tre non verranno assunti nel prossimo concorso (suona diversamente dal proclamare che 'un docente su tre verrà assunto') ma soprattutto sanno benissimo che non si potrà più ricorrere al personale scolastico che abbia già raggiunto i 36 mesi di servizio.

Scuola, interrogazione M5S al Miur: 'Quante saranno le richieste di pensionamento?'

Il Movimento Cinque Stelle, a questo proposito, ha pubblicato sul sito 'Beppegrillo.it' un post all'interno del quale si parla anche della massiccia ondata di pensionamenti prevista per i prossimi tre anni. Dunque, le assunzioni del prossimo triennio (concorso più scorrimento delle graduatorie ad esaurimento) andrebbero a coprire a malapena il turnover.

Su questo argomento, il Miur tace, o meglio, ha preferito non rispondere all'interrogazione parlamentare pentastellata: alla luce di quanto esposto sopra, come penserà l'amministrazione centrale di poter coprire tutti i posti che resteranno vacanti?