I ripetuti annunci e i continui rinvii da parte dell'esecutivo guidato dal Presidente del ConsiglioMatteo Renzi in relazione alla riforma Pensioni 2016 stanno creando non pochi disagi tra tutti coloro che aspettano con trepidazione di andare in pensione. Laflessibilità in uscita, idea più volte discussa negli ultimi tempi dal Governo, continua a far discutere il mondo della politica. Il deputato Roberto Simonetti della Lega Nord, che è anche segretario della Commissione Lavoro della Camera, afferma che la riforma del sistema previdenziale italiano è fattibile con 3 miliardi l'anno, che in poche parole sarebbe appena un terzo di quanto speso da Renzi e soci per il famoso bonus di 80 euro.

Le parole del leghista Simonetti

Secondo il deputato del Carroccio, il disegno di legge presentato da Cesare Damiano ePier PaoloBaretta,che prevede ilpensionamento anticipato a 62 anni di età e con 35 anni di contributi e solo l’8% massimo di penalizzazioni, è considerata come la proposta che ha maggiori possibilità di essere approvata, visto e considerato che su questa si potrebbe giungere ad un accordo tra governo, maggioranza e opposizione. Secondo Roberto Simonetti, cosi come conferma anche la stessa Inps, il nodo delle coperture economiche e finanziarie all'eventuale riforma pensioni 2016 non è una questione cosi difficile da risolvere. Questo in quanto basterebbe una somma pari a 3 miliardi, che con una manovra da 35 miliardi non sarebbe difficile da trovare.

Per il leghista dunque è evidente a questo punto che si tratti di una mera questione politica. Una questione legata a quelle che sono le reali priorità dell'esecutivo.

Anche i sindacati fanno sentire la loro voce

Per Simonetti, la riforma pensioni 2016 sarebbe un provvedimento importante e necessario, in quanto i conti dello Stato non si possono sistemare a discapito delle vite dei pensionati e dei lavoratori.

Questa riforma dunque per il leghista è necessaria sia da un punto di vista sociale che anche da quello occupazionale. Infine segnaliamo anche il recente intervento dei sindacati italiani, che continuano a far sentire la propria voce allo scopo di ottenere novità importanti per quanto riguarda la flessibilità in uscita del sistema pensionistico italiano. Annamaria Furlan della CIsl afferma che la questione non è più rinviabile e il governo deve discuterne al più presto con i rappresentanti sindacali.