Il tema della riforma pensioniè sicuramente quello più 'gettonato', visto l'interesse che suscita nel pubblico,dalle trasmissioni televisive che si occupano di previdenza. Al centro del dibattito, infatti, ieri sera a DiMartedì, la questione concernente la possibilità di lasciare prima il mercato del lavoro, ossia la nota flessibilità in uscita. Tragli ospiti in studio Damiano, presidente della Commissione Lavoro, l'economista Giuliano Cazzola e il viceministro dell'economia Zanetti.Quest'ultimoha ribadito con convinzione che si potrà intervenire sul nodo Pensioni nella finanziaria 2017 solo se vi saranno delle proposte sostenibili finanziariamente e che comunque ciò avverrà a seguito di altri due interventi che il Governo ritiene prioritari.

Dunque, verrebbe da dire, oltre all'amarezza per l'ennesimo rinvio, per i lavoratori al momento parrebbe non esserci proprio alcuna certezza sul fatto che le proposte, si pensi al Ddl 857, possano avere un seguito. Quel che è parso chiaro è che per il Governo Renzi la flessibilità in uscita non risulta ancorauna priorità.

Zanetti 'Nessuna austerità, ma flessibilità solo se sostenibile'

Il viceministro dell'economia ha risposto con molta naturalezza alla domanda di Floris 'Per la flessibilità in uscita si dovrà attendere la Finanziaria 2017?' Il tema della flessibilità in uscita è al centro del dibattito del Governo Renzi , non vi è -ha aggiunto- alcuna austerità fine a sé stessa, la flessibilità in uscita si prenderà certamente in considerazione, ma solo se verrà considerata sostenibile.

Inoltre ha proseguito Zanetti, al momento vi sono almeno altre due problematiche che per il Governo hanno la priorità: la riduzione del prelievo fiscale e le tutele e misure nei confronti di coloro che sono rimasti senza lavoro e senza reddito.

Solo in seguito si potrà pensare, risorse permettendo- ha precisato Zanetti- a coloro che ancora hanno il lavoro, ma che vorrebbero lasciarlo prima per poter accedere anzitempo alla quiescenza. Di parere completamente contrario Sergio Cofferati che sostiene il Governo abbia ancora le idee molto confuse e che la possibilità di uscire prima dal mercato del lavoro debba essere un diritto.

Insomma nessuna garanzia per i lavoratori, la flessibilità in uscitaresterà un sogno anche nel 2017?