Prosegue anche il Tv l'infuocato dibattito sulla riforma Pensioni: ieri, come di consueto ormai, l'argomento è stato ampiamente trattato dal conduttore Floris nel corso della puntata 'DiMartedì'. In studio molti ospiti di spicco tra cui il viceministro dell'Economia Zanetti, il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, l'economista Giuliano Cazzola, la presidente del Colap Emiliana Alessandrucci oltreché numerosi giornalisti di 'peso'. La spinosa questione continua a dividere, pro flessibilità in uscita certamente Cesare Damiano che continua a difendere il suo Ddl 857 comprensivo anche della quota 41, contrario Cazzola che ritiene non valga la pena spendere risorse per ridurre l'età pensionabile, più neutrale Zanetti, che sostiene che alla flessibilità ci si potrà pensare solo se verrà considerata dal Governo un'operazione finanziariamente sostenibile.
Per l'Alessandrucci invece bisognerebbe tenere in considerazione che il sistema pensionistico è legato al mercato del lavoro, non si possono avere fabbriche popolate da 70enni e in strada giovani 30enni disoccupati. In dettaglio lo scontro Cazzola- Damiano.
Damiano difende la flessibilità in uscita e la Quota 41
Unariforma pensioni che permetta una maggiore flessibilità in uscita "Si può fare e si deve fare" dice Damiano, presente in studio.La flessibilità, aggiunge soddisfatto, è finalmente al centro della discussione in questo Paese. Il prossimo 2 aprile vi sarà, annuncia, una mobilitazione sociale di Cgil/Cisl/Uil che mira proprio asostenere le lotte chestanno portando avantii pensionati, si pensi ai precoci, agli esodati e alle donne.
Lo scopo primario è quello di incalzare il Governo affinché tenga in conto le esigenze dei lavoratori e'metta mano' alla Riforma Fornero, giudicata insostenibile dalla maggioranza dei lavoratori.
Damiano vs Cazzola: la flessibilità col Ddl 857 è a costo zero
Secondo Cazzola non vale la pena, invece, di ridurre l'età pensionabile, in primis perchétutti raccomandano che l'età pensionistica aumenti, dice, il secondo luogo perché è una scelta troppo onerosa per il sistema pensionistico italiano, solo la Fornero continua a garantire la sostenibilità del 'sistema'.
#Cazzola su #pensioni: "Non vale la pena spendere risorse per ridurre l'età pensionabile" #dimartedì
— diMartedì (@diMartedi) 15 marzo 2016
Damiano interviene nuovamente difendendo la bontà del suo Ddl 857 che prevedrebbe da un lato l'uscita anticipata da 62 anni+ 35di contributi e 8% massimo di penalizzazione sull'assegno finale e dall'altra la Quota 41 senza limiti anagrafici e penalizzazioni per chi ha già versato ben 41 anni di contributi.
Una riforma pensioni fatta in questi termini, puntualizza, sarebbe praticamente a costo zero.
#Damiano su #pensioni: "Costo iniziale sarà compensato dal risparmio nei successivi 20 anni" @Cesare_Damiano #dimartedì
— diMartedì (@diMartedi) 15 marzo 2016
Avete seguito la trasmissione? Da che parte vi 'schierate' in questo ennesimo scontro sulla flessibilità in uscita?