Il governo Renzi, attraverso le parole di Enrico Zanetti, ha mostrato nuovamente tutte le sue ambiguità sul tema della riforma Pensioni 2016: le ultime news, infatti, segnalano come il viceministro abbia dichiarato che le pensioni in essere non andranno toccate ma che, riferendosi alle ipotesi di riforma, non è detto che si possa stravolgere il quadro esistente. Insomma, sembra essere un 'no' alla riforma della previdenza, proprio nel giorno in cui Tito Boeri, sempre più un 'politico' e meno un 'tecnico' secondo l'esecutivo, ha lanciato un nuovo 'Piano' all'interno del quale 'promette' la possibilità di uscire a 63 anni e 7 mesi con penalizzazione massima del 9/10%.

Negli ultimi giorni si segnala anche un intervento molto duro di Cesare Damiano contro le scelte di politica economica dell'Europa, mentre 'dal basso' prosegue la battaglia dei lavoratori precoci: essi, grazie alle attività connesse ai gruppi Facebook, hanno messo in campo una serie di comitati locali e rilanciano la mobilitazione unitaria con i sindacati per il 2 aprile.

Zanetti, Boeri e Damiano: ultime news riforma pensioni 2016 oggi 21/03

Tito Boeri, negli ultimi giorni, ha rilanciato la sua proposta di riforma delle pensioni per il 2016, anche se in una versione differente: in precedenza si era detto che, con il ricalcolo contributivo, molti assegni sarebbero andati in contro ad una penalizzazione decisamente forte, mentre la nuova idea è quella di un anticipo massimo a 63 anni e 7 mesi con almeno 20 anni di contribuzione e una penalizzazione massima sarebbe del 9/10%, anche se soltanto nel caso in cui la pensione continui ad essere superiore ai 1500 euro.

Nel frattempo, Cesare Damiano ha deciso di attaccare le politiche economiche dell'Europa, quelle che impongono all'Italia di non toccare la legge Fornero: è necessario, secondo il deputato PD, un cambio di marcia e la fine delle politiche di austerità, in favore di una maggiore equità sociale – secondo Damiano, infatti, non è assolutamente 'moderno' andare in pensione a 70 anni con i propri figli e nipoti che non trovano lavoro e non hanno la possibilità di un reddito personale.

Nonostante questi interventi, le ultime news, come già segnalato, parlano di un governo Renzi che ritiene prematuro ancora parlare di riforma delle pensioni: questo il senso delle parole di Zanetti.

I lavoratori precoci e le news riforma pensioni oggi 21 marzo

Mentre, dunque, il dibattito politico sulla riforma delle pensioni 2016 è sempre molto acceso anche nel fine settimana, i lavoratori precoci proseguono nel loro cammino e, nei gruppi Facebook che sono diventati il vero motore di questa mobilitazione, si annuncia la nascita dei vari comitati locali: la richiesta è quella della Quota 41 e il prossimo momento di protesta è identificato nel giorno 2 aprile, quando i precoci scenderanno in piazza con i sindacati confederali per chiedere una riforma delle pensioni più giusta ed equa.

I sindacati, infatti, intendono dare avvio ad una primavera di lotta per le pensioni e, come sottolineato più volte, pretendono un incontro con il governo Renzi per concertare insieme l'intervento: l'esecutivo, per il momento, non sembra intenzionato a convocare le organizzazioni sindacali e la mobilitazione sembra essere rimasta l'unica strada percorribile. La piattaforma sindacale prevede sia l'appoggio al ddl Damiano sia l'appoggio alla vertenza dei precoci in vista della Quota 41. Per aggiornamenti sulla mobilitazione, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.