Dalla flessibilità in uscita per la pensione anticipata all'aumento delle Pensioni minime passando per i tagli ad assegni e vitalizi d'oro: una miriade gli argomenti che affollano in queste ore il dibattito politico e sindacale sulla riforma pensioni. Tra fughe in avanti e passi indietro, tra promesse e smentite, le ultime notizie che arrivano dal Governo Renzi sono rassicuranti rispetto al fatto che una soluzione per la riforma delle pensioni sarà trovata entro il 2016.

Giorgia Meloni all'attacco dell'Inps e del Governo sulla questione pensioni

La soluzione non arriverà con un provvedimento specifico ma con la prossima legge di Stabilità 2017 al vaglio del parlamento il prossimo autunno, come confermato dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, peraltro autore di diverse proposte di legge sulla pensione anticipata.

Nonostante gli impegni per le elezioni amministrative a Roma Capitale, Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, non si distrae dai temi della politica nazionale e critica la "sconcertante affermazione oggi dell'Inps - ha detto - in Commissione Lavoro alla Camera". La Meloni, che da tempo si batte contro le pensioni d'oro e per l'aumento delle pensioni minime, aveva già chiesto al presidente dell'Inps Tito Boeri i dati riguardanti i contributi previdenziali degli italiani.

Previdenza e privilegi, Cida alla Camera: numeri Inps confermano nostre tesi

"Oggi in Parlamento - ha spiegato in una nota il leader di Fratelli d'Italia - stata certificata dall'Inps l'aberrazione di uno Stato allo sbando, che paga 270 miliardi di euro l'anno, il 33% della spesa pubblica complessiva in pensioni, senza conoscere - ha sottolineato - la storia contributiva degli italiani.

Nemmeno di quei privilegiati - ha aggiunto la Meloni annunciando una proposta di legge per la riduzione delle pensioni d'oro - che percepiscono pensioni da capogiro che arrivano anche a 90 mila euro al mese". "Abbiamo sempre sostenuto ­ - ha affermato Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida, in audizione sulla proposte Meloni in commissione Lavoro alla Camera - quello che ora anche l'Inps conferma, cioè che i dati per il ricalcolo delle Pensioni dal retributivo al contributivo - ha sottolineato - sono insufficienti".