Non poteva cominciare in maniera peggiore per il Governo Renzi la settimana per quanto riguarda il dibattito sulla riforma Pensioni. I sindacati annunciano la mobilitazione unitaria, la minoranza del Partito democratico sulla stessa lunghezza d'onda chiede l'inserimento di una maggiore flessibilità in uscita, ad insistere per la pensione anticipata anche il presidente dell'Inps Tito Boeri. E' concentrico l'attacco all'esecutivo sulla riforma della pensioni, sono sempre di più a ritenere con crescente determinazione che è ormai irrinviabile la rottamazione, seppur in parte, della legge Fornero.
La minoranza del Pd incalza il Governo Renzi sulla riforma pensioni 2016
"Il tema della flessibilità delle pensioni - ha detto oggi il parlamentare della minoranza dem Cesare Damiano - sta tornando al centro della discussione. Di questo siamo molto soddisfatti - ha aggiunto - perché ci stiamo battendo da anni su questo e - ha spiegato - sulle salvaguardie degli esodati". Proprio in questi giorni un nuovo appello del comitato della Rete esodati è stato rivolto attraverso una lettera al premier Matteo Renzi. "Una sollecitazione al Governo - ha aggiunto oggi il presidente della commissione Lavoro della Camera rilanciando l'intervento di Boeri e dei leader dei sindacati - viene oggi dal presidente dell'Inps e soprattutto dalla decisione di Cgil, Cisl e Uil - ha spiegato Damiano - di avviare una stagione di mobilitazioni territoriali sulla previdenza, a partire dal mese di aprile".
L'ex ministro del Lavoro, come si ricorderà, è autore di diversi disegni di legge per la riforma pensioni con particolare riferimento alla flessibilità in uscita a partire da 62 anni con 35 anni di contributi e lievi penalizzazioni e alla soluzione del pensionamento con Quota 41 per i lavoratori precoci.
Nuovo intervento del presidente della commissione Lavoro della Camera
La minoranza del Pd guarda con attenzione alla possibile ulteriore estensione dell'Opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici. "Il Governo - ha ricordato oggi Damiano - è a conoscenza delle nostre proposte e ci auguriamo - ha aggiunto in sintonia con le organizzazioni sindacali - che possa iniziare a breve un confronto.
Il 2016 - ha ribadito oggi il presidente della commissione Lavoro - deve diventare l'anno della flessibilità previdenziale". Le questioni da affrontare, oltre al tema della flessibilità in uscita nel suo complesso, quelle legate alle ricongiunzioni onerose, alla salvaguardia definitiva degli esodati, alla proroga dell'Opzione donna sulla base dei risultati del "contatore" ad hoc, alle maggiori tutele per i lavoratori impegnati in lavori usuranti e a alla Quota 41 di anzianità contributiva per il pensionamento dei lavoratori precoci. Riusciranno i sindacati, l'Inps e la minoranza del Pd a convincere il premier Renzi sulla necessità di intervenire subito sulla riforma pensioni a prescindere dai piani dell'Unione Europea rispetto alla flessibilità sul decifit?