Più vicino al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo che al Pd di Matteo Renzi che lo ha voluto alla presidenza dell'Inps, l'economista bocconiano Tito Boeri torna ad essere protagonista del dibattito politico, sindacale ed economico sulla riforma Pensioni e riceve oggi le critiche da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Dopo i diversi interventi dei giorni scorsi, il presidente dell'Inps torna a incalzare il Governo Renzi sulle nuove norme per la flessibilità in uscita dal lavoro che favoriscano l'accesso alla pensione anticipata a partire da 62 anni e nuove opportunità lavorative per i giovani italiani.

Previdenza, il presidente Inps: flessibilità ora o non serve per i giovani

"Eventuali provvedimenti sulla flessibilità in uscita dal lavoro per favorire l'occupazione giovanile - ha detto oggi Tito Boeri secondo quanto riferisce l'Agi - vanno presi ora e non fra due o tre anni. Altrimenti - ha proseguito - non avranno alcun effetto". L'economista ha parlato degli esiti delle ricerche elaborate dell'Inps per analizzare l'impatto della legge Fornero sull'occupazione giovanile in Italia. "Studi ci dicono - ha aggiunto parlando con i cronisti a margine della presentazione del 'Cittadino digitale' - che c'è stato un effetto importante sulle assunzioni di giovani che da questi blocchi - ha sottolineato - sono stati molto penalizzati.

Se bisogna intervenire - ha spiegato il professore della Bocconi 'prestato' all'Inps - bisogna farlo adesso che i blocchi sono attivi altrimenti non si avrebbe nessun effetto. Se si fa nella legge di stabilità 2017 - ha aggiunto Tito Boeri - potrebbe andare bene non se si fa tra tre anni".

Pensioni, Poletti replica a Boeri: su flessibilità decide il governo

A proposito dei ripetuti interventi del presidente dell'Inps è intervenuto oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. "Boeri - ha detto - fa il suo mestiere. Ma un conto - ha aggiunto in un'intervista al Corriere della Sera - è fare il presidente dell'Inps, un conto governare.

Lui può formulare proposte, a noi - ha sottolineato l'esponente del Governo Renzi - spetta decidere". Nel frattempo, mentre l'esecutivo continua a prendere tempo, i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla mobilitazione unitaria, la prima iniziativa in programma è il 2 aprile prossimo.