Sembra trovare finalmente una soluzione il problema del ritardato pagamento degli stipendi di migliaia di docenti precari che hanno prestato servizio di supplenza negli scorsi mesi. Si è tenuto, infatti, il 23 marzo 2016, una riunione a Palazzo Chigi che ha visto partecipare i tecnici del ministero dell'Istruzione e i rappresentanti del dicastero del Lavoro con l'obiettivo di arrivare ad accreditare il pagamento delle retribuzioni arretrate entro trenta giorni, cioè entro il 22 aprile 2016 o, comunque, non oltre la fine del mese di aprile. Dell'incontro tenutosi nel palazzo del Governo ne fornisce notizia il quotidiano economico Italia Oggi del 24 marzo 2016.

Ritardo pagamenti stipendi docenti precari: per quali supplenze?

Sono in attesa di percepire lo stipendio numerosi supplenti, molti dei quali non vedono un soldo da ottobre dello scorso anno, pur avendo dovuto anticipare, in qualche modo, le somme necessarie a sopravvivere. Ancora peggio è spettato a chi ha accettato incarichi lontano dalla residenza: fortunatamente il periodo di servizio non è eccessivo perché le supplenze che non sono state ancora pagate sono, principalmente, quelle brevi e saltuarie.Eppure, a dispetto delle cifre e delle dichiarazioni ottimistiche del Miur dei mesi scorsi, non si capisce come mai, nonostante il fondo per il pagamento delle supplenze fossestato arricchito di nuove risorse a dicembre 2015, rimangano ancora in sospeso le retribuzione dei precari.

Stipendio supplenti e sistema Noipa

L'attuale procedimento dei pagamenti prevede che le scuole carichino il contratto di supplenza dei docenti nel sistema online Noipa, dal quale gli stessi docenti possono visualizzare il relativo cedolino. E' un sistema che, però, impiega dei tempi decisamente lunghi: infatti, dal giorno in cui termina la supplenza a quello in cui avviene l'effettivo pagamento passano, di media, 2 mesi.

Il ritardo accumulato nel pagamento delle supplenze dell'anno scolastico in corso, invece, è dovuto all'inadeguatezza dello stesso fondo che ha determinato il mancato pagamento che, da una media di due mesi, è passata a quattro-sei mesi di ritardo. Proprio nell'incontro tenutosi l'altro ieri a Palazzo Chigi si è deciso di sbloccare le risorse necessarie in modo da arrivare a pagare le retribuzioni nel giro di un mese, emettendo un decreto interministeriale che possa sancire l'avvio della procedura.