Il concorso docenti 2016 è stato subito al centro delle polemiche sin dall'emanazione dei bandi. Di sé questa è avvenuta in forte ritardo. A favore del concorso Scuola non hanno giocato nemmeno le rigide regole della legge 107/2015. Essa disciplina infatti molteplici esclusioni. Gli esclusi altro non sono che professionisti che da anni operano all'interno del comparto scuola. Numerosi i ricorsi e le risposte tramite interviste o comunicati tra il ministro Giannini ed i ricorsisti. Ma le problematiche che sono ruotate intorno al concorso docenti 2016 non sono queste due appena elencati.
In molti lo hanno definito concorso truffa, grazie anche all'hashtag reso noto dal cantante Piero Pelù. In realtà i motivi per i quali il concorso docenti 2016 potrebbe apparire non legale sussistono e sono 4. Vediamoli di seguito.
Concorso docenti: le falle trovate
Il concorso docenti 2016 non è nato sotto i migliori auspici e molteplici sono i problemi che hanno iniziato ad essere ad esso concatenati. Di seguito è possibile fare un'analisi accurata della situazione nella quale questo concorso vige ed è quindi possibile trovare motivazioni per definirlo illegale. Ecco di seguito le 4 motivazioni:
- mancanza di commissari: questo è uno dei problemi più eclatanti. Pochi sono i docenti che sono accorsi alla chiamata del Miur nell'accettare di diventare commissari per questo concorso scuola 2016. In molti hanno rifiutato per solidarietà verso i colleghi esclusi, altri per il basso compenso. Ha fatto scalpore l'euro offerto come compenso orario. Tale compenso è stato successivamente raddoppiato, ma in molti la trovano comunque una retribuzione lesiva della professionalità di ogni docenti. Infatti, questo concorso inizia con una penuria di commissari in alcune regioni;
- griglie di valutazione: non sono state ancora pubblicate le griglie di valutazione utili per stabilire i parametri con i quali i candidati verranno valutati. Questo è contro la legge, infatti, in base anche a quanto è stato stabilito in una sentenza del 27 febbraio 2016, dal Tar della Campania-Napoli, non è considerato ammissibile avviare un concorso senza avere prima fissato dei criteri di valutazione precisi;
- pubblicazione degli elenchi USR con abbinamento aule/sedi con i candidati: gli USR (Uffici Scolastici Regionali) hanno pubblicato gli elenchi contenenti gli abbinamenti delle sedi/aule con i candidati usando un criterio sbagliato. Il criterio usato era quella anagrafico, mentre quello corretto era alfabetico. Va da sé che i partecipanti al concorso hanno subito notevoli disagi. Le rettifiche sono avvenute, Ma per legge tagli elenchi devono essere pubblicate almeno 15 giorni prima dell'inizio delle prove scritte. Le rettifiche, quindi gli elenchi corretti, sono stati pubblicati 13 giorni prima dell'inizio delle prove scritte;
- i docenti esclusi dal concorso (docenti laureati, Itp o con diploma magistrale linguistico): molti sono gli esclusi dal concorso docenti 2016. Tra di essi figurano professionisti che, se non fosse per quanto disposto dalla legge 107/2015, avrebbero tutti i requisiti necessari per potere partecipare alle prove concorsuali. Se il Tar del Lazio dovesse accettare i loro ricorsi ed ammetterli quindi al concorso la situazione sarebbe complicata. Essi parteciperanno al concorso a ridosso della fine dello stesso. Potrebbero, quindi, svolgere le prove scritte, nell'ultimo giorno utile per farlo, ovvero a fine maggio. Questo comporterebbe un surplus di lavoro che andrebbe ad aggiungersi a quello già esistente. Si contano anche 50 mila ricorsisti totali. Ciò renderebbe impossibile ai docenti delle commissioni esaminatrici portare a termine il lavoro per consentire poi l'immissione in ruolo dei vincitori al concorso entro l'anno scolastico 2016/2017.