Le dichiarazioni del sottosegretario al Miur, Davide Faraone, riguardanti le 'ricostruzioni fantasiose' che sarebbero state fatte in merito al prossimo concorso Scuola, non sono certo passate inosservate al personale scolastico che ha prontamente replicato: una lettera inviata al noto sito specializzato 'Orizzonte Scuola', il prof. ing. Alfredo Pudano per il movimento In-segnanti Uniti e promotore nonchè primo firmatario della petizione 'Stop al concorso truffa', elenca una serie di motivazioni per le quali non si debba ritenere che siano soltanto due i punti di critica alla procedura adottata dal Miur per il prossimo concorso scuola.
'Sono almeno altri 12 e tutti sottoscritti e motivati da oltre 32.000 persone' fa presente la lettera di protesta dei docenti precari.
Ultime news scuola, giovedì 21 aprile 2016: i precari rispondono al sottosegretario Faraone
Il sottosegretario Faraone parla di 'macchina poderosa' che, guarda caso, però, nessun insegnante precario ha mai voluto sia perchè l'abilitato è stato obbligato a fare il concorso, sia perchè il non abilitato è stato escluso a priori.
Invece, si sono presi dalle tasche degli italiani 300 milioni per bandire un concorso di cui si poteva fare tranquillamente a meno se solo si fossero tenute in considerazione le graduatorie (a costo zero) attraverso un concorso per soli titoli, nel rispetto della storia formativa e professionale di ogni insegnante.
Governo faccia passo indietro con il buonsenso di chi si trova sull'orlo di un precipizio
E' una lunga 'requisitoria' quella di Alfredo Pudano, una risposta chiara ed emblematica alle dichiarazioni sommarie rese dal sottosegretario Faraone. Una risposta che spazia su diversi argomenti, dal compenso ai commissari alla violazione del bando in merito al preavviso sulla comunicazione degli abbinamenti dei candidati alle sedi, passando per le sentenze pendenti a favore dei precari, ai sondaggi riguardanti le scelte scolastiche effettuate dal governo.
Alfredo Pudano chiede, infine, che si faccia un passo indietro, come dimostrazione di intelligenza, sia dal punto di vista politico che sociale, come il buonsenso vorrebbe quando ci si trova sull'orlo di un precipizio.