Il concorso Scuola 2016 continua ad essere al centro del mirino dei docenti precari, partecipanti e non. A soli due giorni dalla prima prova scritta, che inizierà giovedì 28 aprile, sui social network continua a circolare l'invito a boicottare la procedura concorsuale. La richiesta è che chi ha la prova calendarizzata per giovedì prossimo si immoli non presentandosi, così da bloccare lo svolgimento del concorso. Tra chi vorrebbe annullare la procedura con tutte le sue regole non ci sono solo coloro che sono stati esclusi a motivo della mancanza di abilitazione, ma anche chi rivendica il doppio canale (50% dalle GM e 50% dalle GaE) e chi non vuole ripetere la procedura selettiva dopo averne già affrontata una.
Il caos regna sovrano fra sostenitori del boicottaggio, indecisi e chi ha paura di perdere l'unico treno rimasto per la messa in ruolo. Ci si chiede se boicottare la prima giornata di prove possa servire davvero a qualcosa.
Boicottaggio concorso scuola 2016: servirebbe a qualcosa?
A cosa servirebbe un boicottaggio del concorso scuola 2016? Se davvero riuscisse, fa notare Orizzonte Scuola, potrebbe avere come immediato effetto l'accoglimento delle richieste dei candidati. Infatti, se il Governo ha garantito la cattedra a 63mila vincitori, che dire degli idonei che non rientrano nel famoso 10% e di coloro che non lo superano? Che speranze hanno questi precari abilitati? Continueranno ad essere supplenti nei limiti dei 36 mesi, così come previsto dalla legge?
Perché una cosa è certa: le scuole il prossimo anno avranno ancora bisogno dei precari supplenti. E poi che fine fanno questi insegnanti? La proposta di Anief è che si presenti (a favore dei precari abilitati) un emendamento alla Camera dei deputati al progetto di legge sulla 'Funzionalità del sistema scolastico e della ricerca'.
Si tratta della conversione in legge del DL n. 42 del 29 marzo 2016. Naturalmente questo non rappresenterebbe affatto la soluzione al precariato di per se (che in teoria la Buona Scuola avrebbe dovuto eliminare entro il prossimo anno scolastico), ma solo un piccolo passo in avanti.
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