La ricetta del presidente dell'Inps, Tito Boeri è molto semplice. Il sistema pensionistico italiano è una barca che affonda e può essere salvato solo mediante un contributo di solidarietà sulle Pensioni più ricche. Partendo dall'assunto che sono quasi 500 mila i pensionati italiani che percepiscono l'assegno da quasi 40 anni, Tito Boeri ritiene che proprio coloro che percepiscono da tanto tempo pensioni di elevato importo dovrebbero fare il sacrificio opportuno a beneficio dei lavoratori più giovani. Una proposta che ha incontrato subito i primi ostacoli nelle parole del ministro Poletti, che ha ribadito l'intenzione del governo di non mettere mano a progetti di questo tipo.

Il dibattito è ancora aperto anche all'interno dell'esecutivo, e a confermarlo è lo stesso Poletti che ha voluto ricordare che il tema del contributo di solidarietà è in agenda quantomeno per le pensioni che superano i 90 mila euro, come già previsto da un provvedimento approvato dal governo Letta.

Questo prelievo è iniziato nel 2014, nella misura del 6% fino ad arrivare al 12% per le pensioni che superano i 129 mila euro e del 18% per quelle oltre i 193 mila, ma dovrebbe terminare nel 2016. Adesso l'esecutivo guidato da Renzi dovrà decidere se procrastinarlo, cestinarlo o modificarlo.

Con il contributi di solidarietà, risparmiati 52 milioni di euro

Il contributo di solidarietà ha portato circa 52 milioni di euro (in termini di risparmio) nelle casse dell'erario.

Questi soldi sono serviti a finanziare la salvaguardia degli esodati, oltre che finanziare altri provvedimenti che hanno riguardato la previdenza italiana. Un ulteriore provvedimento che introdurrebbe il contributo di solidarietà sulle pensioni più alte, potrebbe ottenere l'avallo da parte della Corte Costituzionale, solo se giusitificato da motivazioni sociali forti (come nel caso degli esodati), altrimenti correrebbe il rischio di essere censurato, come già avvenne nel 2013.

E' probabile che le divergenze tra Boeri e governo sulle misure da attuare per finanziare la previdenza italiana continueranno ancora per molto tempo, ma è opportuno che si trovi al più presto per garantire ai giovani una previdenza dignitosa.