Alcuni giorni fa il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, parlando di chi ricorre contro il concorso a cattedra2016 in quanto sprovvisto di abilitazione, ha affermato all'AdnKronos che la legge è chiara e riserva l'accesso alla procedura concorsuale ai soli abilitati. Fare ricorso per partecipare, va dunque contro la legge? Secondo la Giannini evidentemente sì. Parlando delle recenti sentenze a favore dei ricorsistipredisposte dal Tar del Lazio, con cui essi hanno ottenuto l'accesso con riserva, ha ricordato che si tratta solo di decreti cautelari e non di un giudizio di merito.
Ha anche detto chiaramente che se sarà necessario, il Miur si opporrà nelle sedi opportune. In difesa immediata dei ricorsisti è intervenuta Anief, che ha sottolineato che l'ultima parola spetta ai giudici e non al Miur.
Ricorsi contro il concorso a cattedra2016: contro legge?
La legge sul concorso a cattedra, non è solo la legge 107/2016: questo il ministro Giannini dovrebbe saperlo. La legge attualmente in vigore sul reclutamento del personale prevede una fase transitoria (in vigore fino all'ultimo TFA) che andava applicata anche a questa procedura concorsuale. Inoltre, i corsi PAS e di Sostegno andavano chiusi entro il precedente anno scolastico. È colpa del Miur, non dei docenti, se si sono protratti oltre il termine di presentazione della domanda di concorso.
Su queste basi, fa notare Marcello Pacifico, 'il Miur farebbe bene a a modificare il bando di concorso includendo anche gli esclusi'. Naturalmente i decreti monocratici non rappresentano un giudizio, ma ciò non toglie che il regolamento del concorso Scuola 2016 lede i principi della parità di accesso ai concorsi pubblici e del merito.
I termini per l'adesione al ricorso sono stati prolungati da alcuni sindacati e studi legali. Con Anief si può aderire fino al 6 di aprile, mentre con lo studio dell'avvocato Leone (che ha ottenuto il primo accesso con riserva di un laureato non abilitato) si può aderire fino all'8 aprile, così come si legge sul suo sito.
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