In questi convulsi giorni caratterizzati dalle denunce dei docentisulle diverse irregolarità insite in questo concorso, si moltiplicano le segnalazioni di casi di malagestione da parte del Miur e dei vari USR. Dopo il caso del comprensivo Salvini di Roma, conclusosi con un esposto ai Carabinieri presentato da due insegnanti, arriva da Perugia una brutta storia di rifiuto ad accogliere la richiesta di una sede più vicina per sostenere la prova scritta. A raccontarcela è Redattoresociale.it che rappresenta il caso di Ilaria Venanzi che essendo al nono mese di gravidanza aveva chiesto una sede più vicina per fare la prova di inglese.

Paradosso informatico

In generale questo paese è assolutamente impreparato ad accogliere le istanze delle donne al nono mese di gravidanza. Esordisce con questa amara considerazione la giovane precaria umbra che ha raccontato il suo caso al Redattoresociale.it in cui spiegava che dovrà decidere se fare 120 km. o rinunciare al concorso. Dall'Usr è arrivato pollice verso alla sua richiesta di poter ottenere una sede più vicina per sostenere lo scritto di inglese perché è il sistema a decidere; non si può cambiare. Eppure le liste dei candidati al concorso docentierano state modificate dopo il grossolano errore dell'ordinamento per età anagrafica. E' incomprensibile come per una esigenza simile non sia stata possibile la modifica chiesta da Ilaria, scrive il portale.

Discriminazioni persistenti

E questa non è l'unica nota stonata di un concorso che si vuole fare a tutti i costi, anche contro la logica meramente economica del risparmio attraverso una selezione per soli titoli. Ilaria ha ricevuto diversi attestati di stima su facebook dalle colleghe che si trovano nella sua stessa condizione.

Una in particolare ha raccontato che le è stato concesso di allattare il piccolo ogni due ore a condizione di essere accompagnata da un commissario. C'è un però che fa accapponare la pelle: le hanno detto che questo tempo perso non potrà essere recuperato per la prova.