Tra insegnanti e impiegati amministrativi, tecnici ed ausiliari (Ata), potrebbero essere in 48 milagli interessati alla pensione anticipata nella Scuola per il 1° settembre 2017. E' questa l'ipotesi formulata dal quotidiano Italia Oggi che ha fatto un calcolo di quanti docenti e impiegati amministrativi sono attualmente in servizio e sono nati negli anni 1951, 1952 e 1953, ovvero gli anni più interessati alla riforma pensionistica del Governo Renzipoiché, anagraficamente, sono i contribuenti più vicini alla pensione di vecchiaia.

Pensioni scuola 2016: attuali requisiti della Fornero

La pensione anticipata allo studio del Governo (la cosiddetta "Ape", ovvero l'anticipo pensionistico) permetterebbe sia di porre fine agli effetti dilatativi dei requisiti per la pensione della riforma Fornero, sia di attuare quel ricambio generazionale tanto auspicato per immettere le generazioni più giovani a lavoro. Ma da qui alla completa realizzazionedella riforma pensionistica ne passerà di tempo: la discussione dell'Ape verrà fatta in sede di approvazione della legge di Stabilità 2017 e, pertanto, l'uscita flessibile rispetto ai 66 anni e sette mesi previsti sia per gli uomini che per le donne per la pensione potrà avvenire solo al termine del prossimo anno scolastico.

Pensioneanticipata con Ape o con i requisiti contributivi?

Dei 48 mila interessati, 38 mila saranno i docenti e 10 mila gli Ata: ma tra tutti figurano purei quota 96, ossia gli ultra sessantenniche non sono potuti andare in pensionecon i requisiti che erano validi prima della riforma Fornero: attualmente in questa situazione si trova una minoranza, ma la riforma pensionistica in senso flessibile permetterebbe di risolvere questa situazione che si trascina, ormai, da cinque anni.

In ogni modo, se dovesse passare il nuovo meccanismo flessibile di pensione (fino a tre anni di anticipo e penalizzazione dal 3 al 4 per cento per ogni anno di uscita prima), non è semplice stabilire quanti docenti e Ata ne approfitterebbero, per due diverse ragioni fondamentali. In primo luogo, al 31 dicembre 2017, in molti raggiungerebbero o sarebbero molto vicini all'età per la pensione di vecchiaia e, dunque, continuerebbero a lavorare per non incorrere nelle penalizzazioni.

Inoltre, alla stessa data, in molti avrebbero maturato o starebbero per maturare i requisiti contributivi per l'attuale pensione anticipata ovvero i 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne.