Continuano le rivendicazioni dei Comitati territoriali perl'accesso alla pensione dei lavoratori esodati attraverso la settima salvaguardia e l'istituzione di un'ottava misura di tutela, mentre i lavoratori precoci insistono per poter ottenere la quiescenza con 41 anni di versamenti. L'ultimo episodio in ordine di tempo riguarda purtroppo il respingimento di una parte della platea dei salvaguardati con la legge di stabilità 2016. L'Inps sta infatti congelandoalcune domande dei lavoratori in mobilità, ovvero di quelle persone che sono rimaste senza stipendio a causa della cessazione d'attività, oppure per via dell'attivazione di procedure concorsuali.

All'interno di una comunicazione risalente allo scorso anno, l'Istituto di previdenza aveva interpretato la normativa spiegando di non ritenere necessario un accordo con il proprio datore di lavoro allo scadere del 2011, anche se restava comunque necessaria la risoluzione del contratto entro lo scadere del 2014. La questione però non appare ancora definitivamente risolta, visto che al riguardo la stessa Inps ha ritenuto opportuno interpellare il Ministero del lavoro, da cui resta ora in attesa di una risposta. Ma i casi di respingimento delle domande riguardano in particolare i lavoratori con indennità di mobilità: scopriamo insiemeperché e dove risiede il problema.

Settima salvaguardia degli esodati e respingimento delle domande: i dettagli

Stante la situazione appena descritta, un caso particolare riguarda proprio i lavoratori che vorrebbero accedere alla settimasalvaguardia parlamentare tramite la maturazione dell'indennità di mobilità in concomitanza con l'innalzamento dei requisiti contributivi di pensionamento decisi con la Manovra Fornero.

Ricordiamo che per questi soggetti l'asticella dei versamenti è stata improvvisamente alzata a 42 anni e 10 mesi di versamenti (un anno in meno per le donne). Sulla base di questi parametri, vi sono pensionandiche al momento si vedono respingere la domanda poiché acquisiranno il vincolo contributivo proprio durante la mobilità.

Vi sono poi coloro a cui è stata sospesa la mobilità, ad esempio a seguito della sottoscrizione di nuovi contratti di lavoro a tempo determinato. Per queste persone, la circolare numero 50 del 2016 ha previsto un'interpretazione di tipo restrittivo, che ne limita il calcolo al termine del 2015.

Riforma pensioni: proseguono le richieste per l'8va salvaguardia e per la quota 41

Nel frattempo proseguono le rivendicazioni dei lavoratori per l'avvio dell'ottava salvaguardia parlamentare e per l'introduzione dell'uscita dal lavoro al raggiungimento dei 41 anni di versamenti. I comitati territoriali si stanno preparando per la manifestazione di piazza indetta a Roma il prossimo 19 maggio, ma contestualmente cresce anche il pressing online tramite la petizione lanciata sul sitoprogressi.org/Pensioni, con la quale si chiede l'approvazione della proposta di legge 857 del 2013 assieme all'avvio dell'ottava salvaguardia degli esodati e all'uscita dei lavoratori precoci.

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