Ipotenziatori” potenziano davvero? Sembrerebbe proprio di sì da un’indagine effettuata presso gli istituti secondario di secondo grado nel Milanese: secondo quanto riportato dal quotidiano “il Mattino”, si registra infatti un netto calo dei non ammessi nell’anno scolastico appena terminato. Coincidenza? No, almeno secondo i dirigenti scolastici intervistati dal noto quotidiano che attribuirebbero gran parte del merito dei risultati ottenuti proprio ai nuovi docenti dell’organico di potenziamento.

Non ammessi, numeri dimezzati grazie ai potenziatori

Sono numeri molto interessanti quelli snocciolati da Il Mattino che fungono da incoraggiamento anche per quegli stessi membri del corpo docente che, in prima battuta, erano stati additati come “insegnanti di serie b”. All’Istituto Molinari ad esempio le non ammissioni alle classi successive si sono ridotte dal 20 al 10%, mentre quelle relative agli esami di Stato dal 6 al 3%. Questo dimezzamento dei “rinviati” rappresenta un progresso notevole che la preside dell’istituto riconduce in gran parte ai corsi intensivi pomeridiani espletati da 5 insegnanti di potenziamento. Non si tratta di un caso isolato: anche altri importanti nomi come il Cattaneo, il Frisi e il Gentileschi hanno riportato risultati simili soprattutto grazie ai corsi sostenuti dall’organico di potenziamento.

E ancora dati in netto miglioramento anche al Parini, al Volta e al Boccioni dove anche qui i dirigenti intervistati hanno confermato che questo trend è dovuto alle attività svolte dai docenti assunti nella fase c.

Una grande risorsa per la dispersione scolastica

L’organico di potenziamento dunque, nonostante le iniziali perplessità dei più scettici si sta rivelando una risorsa estremamente preziosa per le scuole in grado di combattere efficacemente i tassi di dispersione scolastica peraltro recentemente oggetto anche della campagna “Scuole al centro”. Si tratta di dati parziali e circoscritti, questo è vero, ma che per molti docenti assunti nella fase c rappresentano un grosso riscatto.