Alle elezioni amministrative appena concluse il PD subisce la risposta dei docenti a cui ha negato ogni istanza di ascolto. In un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano una interessante chiave di lettura sul tracollo del PD alle recenti consultazioni viene fornita da Dario Accolla, il giornalista che ha firmato il pezzo. Ai docenti non sono andati giù due epiteti rivolti loro da una classe politica che non ha dato sfoggio di confronto democratico quando li ha definiti prima “contrastivi” e poi professoroni. Inevitabile che questo si traducesse in una emorragia di voti e consensi nelle principali città come Roma e Torino.
Scelte avventate
Il PD ha pagato caro il prezzo delle scelte condotte in tema di riforma scolastica per inseguire il mito della Scuola azienda. Ai docenti non è piaciuto affatto essere stati definiti contrastivi solamente perché volevano confutare le scelte dei dirigenti scolastici in merito al PTOF. Quella che in Europa è la categoria di lavoratori più malpagata ha visto nell'allontanamento dalla scuola derivante dal mancato rinnovo triennale del contratto un ricatto inaccettabile. Né la scelta di sottoporre i docenti al giudizio arbitrario di famiglie e studenti si è rivelata una misura intelligente per sanare la frattura esistente tra il mondo dell'insegnamento e la classe politica. Anzi, con la Buona Scuola si fa più durala vita per tutti perché le distanze già consistenti tra scuola e famiglie saranno destinate ad aumentare.
Dialogo negato
La concezione mostrata dal PD nei riguardi della classe docente è stata talmente bassa che in tutte le occasioni di confronto tra le parti si manifestava sempre con il respingimento delle obiezioni fatte dai docenti sulle scelte di riformare la scuola. L'incapacità di ascolto manifestata dal partito di maggioranza è sempre stata il leit motiv delle discussioni durante l'iter di approvazione della 107.Chi non capiva o non si adeguava veniva chiamato "professorone", lasciando intendere con questo termine tutto il senso dispregiativo nei loro confronti.
Qualcuno si era espresso anche in termini più forti, parlando apertamente di odio nei confronti della classe docente. Considerando che il PD arretra nei sondaggi, la batosta potrebbe essere più pesante ai ballottaggi ma al referendum potrebbe divenire una autentica disfatta.