Si va verso l'accordo sindacale sul contratto delle utilizzazioni con alcune anticipazioni trapelate nelle ultime ore relative alla mobilità annuale nella Scuola 2016/2017: le insegnanti madri o, anche, i docenti padri affidatari potranno godere della precedenza nelle assegnazioni e nelle utilizzazioni pure in presenza di un figlio che abbia superato i tre anni, con il limite massimo di sei anni per le precedenze nelle assegnazioni e di dodici anni per le assegnazioni. Le due proposte sono state presentate dai sindacati alla contrattazione che si è tenuta giovedì 9 giugno e avrebbero ottenuto, secondo quanto scrive Italia Oggi, l'ok di massima da parte del ministero dell'Istruzione.
Assegnazioni e utilizzazioni scuola 2016: per sede o per ambiti?
Rimane, però, l'inghippo della sede relativa alle assegnazioni ed alle utilizzazioni degli insegnanti:i sindacati chiedono che vengano disposte sulla base dei punteggi e delle scelte manifestate dai professori e che, pertanto, rimangano su sede scolastica, anche se finora la loro richiesta non è stata condivisa dalministero dell'Istruzione. La proposta portata avanti dai sindacati fa perno sull'art. 475 del dl numero 297 del 1994, mai abrogato, che menziona l'assegnazione provvisoria per sedi e non per ambiti territoriali. Tra l'altro, la stessa legge 107 del 13-7-2015 non assoggetta i trasferimenti annuali delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie al riordino per ambiti territoriali.
Infine, lo stesso Dl n.165 del 2001 ha decretato la perdita di efficacia dell'articolo 475 del dl 274 del 1994 solo in presenza del contratto collettivo che ne disciplini l'argomento e che non sia peggiorativo rispetto a quanto stabilito dalla legge. Pertanto, l'eventuale contesa giudiziaria tra amministrazione scolastica e sindacati sarebbe risolta a favore di questi ultimi.
Chiamata diretta docenti: anche per assegnazioni e utilizzazioni?
Ciò che si vuole evitare è che anche i trasferimenti annuali vengano regolati secondo lo strumento della chiamata diretta del dirigente scolastico, come vorrebbe il ministero dell'Istruzione. Se l'accordo negoziale Miur-sindacati non dovesse arrivare, il ministero potrebbe essere costretto ad emanare un'ordinanza che disciplini i trasferimenti annuali.
In tal caso i sindacati potrebbero sollevare il giudizio davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio che col presumibile obbligo impartito alMiur non solo di ritirare l'ordinanza, ma anche diemetterne una nuova che non contempli la chiamata diretta.