Le ultime notizie sulle pensioni precoci ed esodati non sono delle migliori, si è infatti tenuto ieril'atteso incontro tra il Governo e i sindacati presso la sede romana del Ministero del Lavoro, ma i frutti raccolti non sono quelli sperati dai lavoratori. Nel corso dell'importante incontro con le parti sociali a cui erano presenti il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Tommaso Nannicini si è sì parlato di previdenza, ma senza ancora giungere al dettaglio concernente misure ad hoc per i precoci, che attendono da tempo l'ok alla quota 41 e per gli esodati che ambiscono ad ottenere l'ottava e definitiva salvaguardia.

Il Tema della Riforma Pensioni è stato affrontato nel suo complesso, senza giungere a soluzioni, il Governo pare ancora rimandare ed il sospetto di Damiano sui possibili 'tempi lunghi' per approdare ad una soluzione condivisa pare sempre più reale. Questi i dettagli di quanto emerso nel corso dell'incontro.

Riforma pensioni, parla Poletti: occorre valutare le risorse

In una nota stampa Poletti al termine dell'incontro spiega che i tratti salientidiscussi nello stesso sono stati: rivalutazione delle pensioni, no tax area, separazione tra assistenza e previdenza, nei prossimi incontri si dovrà entrare nel merito della riforma pensioni. Il Governo punta sempre sull'APE, anticipo pensionistico,nei prossimi incontri si dovrà comprendere, ha detto Poletti in un comunicato, l'entità delle risorse per eventuali interventi in linea con le finanze pubbliche.

Questo ritornello i lavoratori precoci e gli esodati, che da anni lottano per ottenere una concreta e strutturale riforma delle pensioni, lo conoscono a memoria, ora esausti chiedono fatti concreti.

Pensioni anticipate,parla Damiano: si punti sulle uscite flessibili in tempi brevi

Che sia tempo di agire e di tutelarealcune categorie più di altre, come precoci,lavoratori che svolgono mestieri usuranti ed esodati, lo pensa anche il Presidente della Commissione Cesare Damiano, che in una nota stampa Ansa, invita il Governo ad arrivare a soluzioni condivise con le parti sociali prima del Referendum.

Adesso, dice,è davveronecessario entrare ulteriormente nel merito e prevedere tempi di conclusione, possibilmente con un accordo, che non siano lunghi, certamente aggiunge, incalzando il Governo Renzi, prima che si tenga il Referendum sulla Costituzione. I lavoratori ci credono ancora o oramai sono completamente sfiduciati? Fatecelo sapere lasciando un commento al fondo dell'articolo.