Da Ferragosto in poi Megabusin Italia non esisterà più. Chiude infatti l'azienda di autobus low-cost che nell'ultimo anno ha trasportato migliaia di passeggeri e turisti in giro per l'Italia a costi spessoirrisori (a partire da 1 euro). O meglio il marchio britannico è stato acquisito dalla tedesca Flixbus, che però non intende assumere il personale di Megabus. Si tratta di115 licenziamentifra autisti e dipendenti (89 erano statiassunti con contratto a tempo indeterminato, 26 a tempo determinato), i quali restano quindi senza lavoro.

In questo anno di attivitàMegabus aveva impiantato treoperative in Italia: Bergamo, Firenze e Napoli.

E sono proprio quelle le zone più colpite sul piano occupazionale.

Stiamo parlando di un'azienda che, previo acquisto di biglietti on line (ma anche in alcune biglietteria alle partenza) ha collegato in questo ultimo anno diverse città Italiane: Milano, Torino, Genova, Padova, Venezia, Bologna, Pisa, Firenze, Siena, La Spezia, Roma e Napoli, con diverse corse giornaliere. Un servizio peraltro ottimo, con autobus a due piani da 83 posti, che hanno viaggiato pressoché sempre in orarioe cona bordo toilette, wi-fi ed aria condizionata.

La cessione delle linee e i licenziamenti

Ma cosa è successo? Nel mese di giugno la società scozzese Stagecoach, proprietaria di Megabus ha ceduto le proprie linee alla società tedesca Flixmobility, chegira per il paese con ilmarchio Flixbus.

Ma quest'ultima ha deciso di non assorbire il personale che lavorava in Megabusdal momento chenon lavoracon mezzi propri, ma "subappalta" ad altre società dotate di pullman e personale propri.

Anche dopo un incontro fra azienda e sindacati è stato confermato che i 115 licenziamenti scatteranno dal 16 agosto. E i lavoratori non avranno neppure la Cassa Integrazione, poiché il personale è stato assunto tutto nell'ultimo anno.

Rimane da capire come si muoveranno anche le istituzioni, che ad esempio un anno fa avevano brindato all'apertura dell'azienda (presente anche il Viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini) e che adesso dovrebbero in qualche modo intervenire in questa situazione occupazionale drammatica, che riguarda essenzialmente lavoratori di tre regioni come Lombardia, Toscana e Campania.

La testimonianza di un autista e di alcuni clienti

Antonio (nome di fantasia), autista di Megabus da un anno, ci ha detto: "Mi ero licenziato un anno fa dalla vecchia azienda per venire a lavorare qui, con la certezza che ci sarei andato in pensione. E invece adesso ci ritroviamo in questa situazione. Alcuni colleghi autisti nelle scorse settimane si sono già licenziati autonomamente perché hanno capito l'andazzo e hanno avuto la fortuna di trovare altri lavori. Ma si tratta di poche unità, la stragrande maggioranza di noi da dopo Ferragosto è a casa".

Perplessità anche sul fronte dei clienti. Marco, toscano che si sposta da Roma a Firenze una volta al mese, ci ha detto: "Vorrei capire che cosa ne sarà dei biglietti già acquisiti con Megabus.

Infatti a inizio luglio erano ancora in vendita alcuni viaggi per la seconda metà diagosto, che io ho già comprato e pagato. Non vorrei che con il cambio di marchio ci giocassero qualche scherzo". MentreLucia, signora napoletana che è solita salire al nord, ci ha detto: "Spero che la nuova compagnia che prenderà il posto di Megabus sia in grado di garantire un servizio egualmente eccellente e a basso costo come quello che abbiamo avuto in questo anno. Inoltre spero che in queste ultimesettimane di attività le corse già pagate si svolgano regolarmente".