All'indomani del fallimento della trattativa riguardante la chiamata diretta dei docenti, le rappresentanze sindacali si ripresenteranno nuovamente di fronte al Governo, domani, martedì 26 luglio 2016: questa volta, è il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia a convocare i sindacati sul delicatissimo tema del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Saranno ben 13 le sigle sindacali presenti all'incontro all'interno del quale, tra l'altro, si parlerà anche delle nuove regole che verranno incluse nel Testo Unico sul pubblico impiego che dovrebbe essere varato in autunno.

Ultime news scuola, lunedì 25 luglio 2016: domani incontro Governo-sindacati sul rinnovo contratto PA

Non aspettiamoci annunci eclatanti visto che, come ha precisato ilSole24Ore, si tratta solamente di un incontro preliminare, una specie di riunione necessaria dopo la revisione dei comparti della Pubblica Amministrazione, ridotti a quattro, come senz'altro saprete.

I soldi sono pochi (l'ultima legge di Stabilità ha previsto un fondo di soli 300 milioni di euro) e il ministro Madia ha, più volte, sottolineato come sia sua intenzione introdurre un meccanismo di gradualità che vada ad aiutare i redditi più bassi andando, quindi, ad escludere quelli più alti.

Rinnovo di contratto statali: i temi del confronto Governo-sindacati

L'incontro di domani, martedì 26 luglio 2016, a Palazzo Vidoni servirà, soprattutto, a sondare l'umore dei sindacati che, certamente, non sarà dei migliori, dopo quanto avvenuto dieci giorni fa al dicastero di Viale Trastevere nell'ambito Scuola: se poi, il Governo intende restringere la platea dei dipendenti interessati al rinnovo di contratto, c'è da aspettarsi un clima ostile da parte dei sindacati, decisamente contrari ad una soluzione di questo tipo.Infine, è presumibile un confronto anche su un'altra delicatissima questione, quella riguardante la contrattazione di secondo livello: la riforma Brunetta (altrimenti conosciuta come legge 150/2009) ha previsto compensi aggiuntivi solo per un impiegato su 4 (25%) ed è logico aspettarsi una ferma opposizione dei sindacati, specie dopo il perdurare del blocco del rinnovo di contratto per i dipendenti statali.