Il Demanio ha ufficialmente pubblicato il bando di concorso per rilevare il Faro Spignon e renderlo una struttura ricettiva dove accogliere i turisti. Da tempo è stata lanciata un'idea nel nostro Paese, quella di sfruttare i fari dismessi per favorire il rilancio del turismo, dato che è sempre più in calo in Italia. Inoltre questa iniziativa permetterà allo Stato di liberarsi dagli onerosi costi di manutenzione. Avrete dunque la vostra residenza e l'attività in un luogo bello e suggestivo, che cambierà senza dubbio modo di affrontare la vita di tutti i giorni.

Diamante dimenticato

Il faro Spignon è quello più disastrato tra quelli che ci sono in Italia, ma si trova in una straordinaria posizione geografica che lo rende unico in tutto il mondo. Chi decidesse di lanciarsi in questa avventura, per 50 anni sarà titolare di una struttura alberghiera che in breve tempo sarà meta desiderata di ogni turista. E' collocato a sud delLido di Venezia, considerato il più romantico tra i luoghi della provincia. In mezzo alle acque, ma vicinissimo al porto, è logisticamente perfetto per l'avvio dell'attività alberghiera.

Edificio storico

Il faro Spignon rappresenta anche un luogo di notevole interesse storico, infatti fa parte del gruppo di isole fortificate che la Serenissima aveva messo a protezione dell'imboccatura del porto.

Fa parte dei cosiddetti "ottagoni", per quanto riguarda il faro invece, è stato costruito nella metà del 1800 e la sua luce la si poteva scorgere già da una distanza di 9 miglia. Il faro è uno degli esempi di imponente arte storica del nostro Paese.

Documentazione già pronta

Il Demanio che offre la concessione per 50 anni, ha pronta la documentazione per la "destinazione d'uso".

Il bando di concorsoè già aperto, e vi si può accedere tramite internet. Dopo aver verificato se si possiedono le credenziali per poter presentare domanda, si può partecipare al bando di concorso. Alla voce sulla "destinazione d'uso" si dice che sono previste in questa struttura attività turistiche, ristorative e ricettive, inoltre iniziative culturali e sociali. Da segnalare infine la scoperta del territorio con pubblica fruizione.