Le contestazioni alla Buona Scuola, che con le sue assurde imposizioni contribuisce a sconvolgere le vite professionali dei docenti, provengono anche da quei parlamentari che si battono per tutelare i diritti dei docenti, tanto di quelli precari che quelli di ruolo. Ma la questione dei trasferimenti coatti non è un problema che riguarda esclusivamente i docenti del sud, come afferma il Sen. Mario Pittoni, il referente per l'Istruzione della Lega Nord. La Buona Scuola costringe ai trasferimenti coatti anche i docenti delle regioni del centro nord, in un'area cioè dove storicamente l'offerta di posti è superiore rispetto alla domanda.

Non solo docenti dal Sud verso il Nord

Se da un lato il fenomeno delle migrazioni dal sud verso il nord è diventata una triste ma consolidata abitudine, parlando di quei docenti che si videro tagliare le cattedre dall'allora ministro Gelmini, con l'imposizione della scelta delle 100 province e l'intevento del famoso algoritmo del Miur anche la corsia parallela comincia ad essere trafficata e non necessariamente per via delle richieste di mobilità da parte di quei docenti conosciuti come “immobilizzati” che hanno fatto richiesta di rientro nella provincia d'origine. Chi si sposta al nord deve anche fare i conti con il costo della vita che a parità di stipendi è superiore del 30-40%. Questo il quadro fatto dal senatore che molti conoscono per il suo emendamento contro il comma 131 sul limite dei 36 mesidi supplenze.

Oltre al danno la beffa

Oltre a doversi assoggettare ad una bizzarra imposizione da parte di Renzi, migliaia di docenti dell'Italia centro-settentrionale vengono sballottati e sottoposti ad una disomogeneità di valutazione sul territorio che complica ulteriormente la carriera e l'esistenza stessa. In questo modo si rischia di lavorare “in perdita” per via di uno stipendio assolutamente inadeguato alle nuove esigenze che si vengono a creare andando nelle regioni settentrionali.

Ed in questo assurdo meccanismo di trasferimenti incrociati ci restano intrappolati quei docenti del sud che già avevano scelto di lavorare al nord. Cambiare provincia è un danno ed una rimessa economica anche per loro.