La riforma delle Pensioni 2016-17 potrà contare su una dote di circa un miliardo e mezzo di euro al fine di tutelare le situazioni di disagio in età avanzata e favorire i pensionamento anticipati. Lo riporta un'agenzia dell'ANSA risalente al primo pomeriggio, spiegando che fonti governative hanno confermato la posta massima di cui potrà usufruire il pacchetto di misure allo studio dei tecnici ed in discussione con le principali sigle sindacali. L'anticipo pensionistico (APE) sarà comunque presentato all'interno della prossima legge di stabilità 2017, mentre le altre due questioni calde sulle quali i tecnici si apprestano a definire un intervento successivosono le ricongiunzioni onerose e l'ampliamento delle 14esime mensilità.
Resta il fatto che nell'ultimo tavolo di confronto con le parti sociali prima della pausa estiva, il Ministro del lavoro Giuliano Poletti aveva chiarito che le risorse sarebbero state notevoli. Se invece venisse confermato il dato appena riportato, vi sarebbe un gap di circa un miliardo rispetto alle stime avanzate dai sindacati al fine di rendere la riforma dell'Inps sufficientemente inclusiva.
Pensioni anticipate e riforma Inps: definire il quadro macroeconomico
Appare quindi chiaro che il quadro macro-economico rischia di risultare determinante per la discussione in corso sulla flessibilità pensionistica. Se non verrà recuperato il gap sussistente tra i 2,5 miliardi di euro chiesti dai sindacati ed il miliardo e mezzo proposto dal Governo il rischio è che alcune delle misure sulla flessibilità slittino oltre la LdS2017.
Vi è poi la questione dei dettagli di funzionamento dell'Ape, visto che per alcuni l'anticipo di tre anni non risulta sufficiente e dovrebbe allargarsi almeno ai quattro anni. Mentre restano ancora da chiarire le specifiche relative alle agevolazioni connesse all'Ape. Nelle intenzioni del Governo i lavoratori che hanno subito situazioni di maggiore disagio si vedranno annullare le eventuali penalità da agevolazioni fiscali "ad hoc", ma chiaramente il limite di applicazione delle stesse potrebbe generare non poche discussioni.
Previdenza, i sindacati insistono: servono 2,5 miliardi
"Noi riteniamo che, per rispondere efficacemente alle questioni affrontate, dall'ampliamento della platea degli usuranti alla gratuità delle ricongiunzioni, dai 41 anni di contributi come condizione sufficiente per l'accesso alla pensione sino all'anticipo pensionistico e all'adeguamento degli assegni pensionistici in essere, siano necessari 2,5 miliardi".
Lo afferma Domenico Proietti della Uil nel pomeriggio di oggi, dopo l'arrivo di nuove indiscrezioni di stampa in relazione alle risorse che il Governo si è detto pronto a mettere a disposizione in favore della riforma previdenziale. Il sindacalista ha ricordato i risparmi ottenuti sull'Inps nel corso degli ultimi anni, spiegando che "le risorse possono essere facilmente reperite tra le pieghe del bilancio".
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