Oltre al meccanismo dell'anticipo pensionistico, allo studio dei tecnici dell'esecutivo vi sarebbe anche un intervento correttivo in favore dei lavoratori più giovani e dei pensionandi che si apprestano ad entrare in quiescenza con il calcolo della propria mensilità interamente contributivo. Lo afferma il Sottosegretario Tommaso Nannicini rispondendo ad un'intervista del Sole 24 Ore, durante la quale ha sottolineato la necessità di arrivare ad un "corretto equilibrio nel rapporto tra le generazioni". Per l'esponente dell'esecutivo,al fianco del nuovo anticipo pensionistico (conosciuto con la sigla APE) servono delle misure di equità che possano fornire un sostegno a coloro che vivono situazioni di disagio.
È ormai chiaro che la riforma delle Pensioni non potrà essere attuata tutta insieme, pertanto nella prossima legge di stabilità 2017(la cui scadenza dipresentazione è fissata al 20 ottobre 2016) rientreranno solo le misure considerate più urgenti.
Pensioni anticipate e APE 2017: quali opzionirientreranno nella prima tranche di interventi
Stante la situazione appena esposta, le ultime dichiarazioni del Sottosegretario Nannicini evidenziano la platea di coloro che verranno tutelati per primi con la misura in preparazione per ottobre. "Per esempio chi fa lavori usuranti, chi non ha ancora raggiunto i requisiti per la pensione ma è senza ammortizzatori sociali, chi ha iniziato a lavorare molto giovane".
Su questi casi, il tecnico suggerisce che è necessario trovare delle risposte, mentre per gli altri nodi ancora da sciogliere in merito alla riforma previdenziale si passerà alla "fase due". Sarà proprio in questo momento che si cercheranno di attivare le tutele per chi si trova davanti alla prospettiva di una pensione interamente contributiva, anche perché le regole attuali prevedono la possibilità di ottenere l'accesso all'Inps a partire dai 63 anni solo nel caso in cui l'importo della pensione risulti pari ad almeno 2,8 volte l'assegno sociale.
Un requisito che di fatto taglia fuori dalla quiescenza tutti coloro che non hanno avuto una carriera lavorativa dai contributi pesanti.
Riforma pensioni, intervenire sull'aspettativa di vita
Un altro tema che rientrerà all'interno della c.d. "fase due" della discussione previdenziale è quello riguardante l'adeguamento all'AdV.
Per Nannicini è necessario renderlo meno volatile, legandolo alle "aspettative di vita reali dei lavoratori diversi" e "riconoscendo che non tutti i lavori sono uguali rispetto alla speranza di vita". Si tratta di una problematica in merito allaquale agiresubito dopo l'approvazione dell'Ape nella prossima legge di stabilità. Mentre sullo sfondo resteranno da risolvere anche le tante situazioni legate alle ricongiunzioni onerose, che rendono impraticabile il pensionamento di chi ha avutouna carriera discontinua, andando a penalizzare per la seconda volta persone che hanno già dovuto affrontare numerosi cambi di impiego.
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