Con la riforma della Pubblica Amministrazione si andranno a rivedere i contratti degli impiegati statali che, a sette anni dall'ultima firma, continuano ad essere tra quelli non rinnovati, a differenza di alcuni del settore privato rinnovatia luglio. Tuttavia, con lo sblocco del contratto, l'aspettativa è quasi tutta concentrata sugli incrementi di stipendio, dato che il mancato rinnovo ha prodotto retribuzioni ormai comparabili con quelle di quindici anni fa, come rilevato dalla Cisl Funzione pubblica. Ma l'ultima ipotesi di aumento degli stipendi di 80 euro,sebbene al di sotto delle aspettative degli statali e dei sindacati, potrebbe addirittura produrre un danno in termini di stipendio annuo e di dichiarazione dei redditi.

Riforma Pa 2016: di quanto saranno aumentate le buste paga degli statali?

Con l'incremento di 80 euro mensili, pari a 1.040euro sulle tredici mensilità, i dipendenti del pubblico impiego avrebbero un aumento mensile più basso rispetto a quello prospettato dai sindacati, anche inferiore a quello che hanno realizzato alcuni comparti privati negli ultimi mesi i cui aumenti sono stati tra gli 80 ed i 110 euro. A conti fatti, nel prossimo triennio, i sindacati parlano di aumenti da racchiudere tra i 132 ed i 150 euro netti al mese. In ogni modo, il Governo Renzi dovrà intervenire con ingenti risorse aggiuntive che vadano ad incrementare i 300 milioni di euro messi nel piatto con la scorsa legge finanziaria: si parla di un impegno di circa tre miliardi di euro.

Riforma pubblico impiego 2016: 80 euro di aumento stipendio escludono il bonus di Renzi?

Tuttavia, l'incremento di 80 euro mensili a diverse categorie del pubblico impiego potrebbe andare in conflitto con il bonus di 80 euro assegnato da Renzi nel 2014 a favore dei lavoratori che percepiscano un reddito non superiore ai 26 mila euro.

Come già successo a centinaia di migliaia di contribuenti, un incremento di reddito provocherebbe lo sforamento del tetto massimo, con conseguente restituzione del bonus Irpef in sede di dichiarazione dei redditi. E, stando ai numeri dei sindacati, la maggior parte dei dipendenti statali percepisce uno stipendio mensile di 1.200-1.300 euro che, sommandosi, arriverebbero a24-26 mila euro annuali lordi, proprio la fascia di reddito più a rischio di perdita e di restituzionedel bonus Renzi in caso di ulteriori incrementi.