Quali saranno i requisiti per poter accedere alla pensione dal 2017? La risposta definitiva attesa da tanti lavoratori arriverà da settembre. Al momento, lo scontro dialettico continua e verte chiaramente sulle misure da dover far rientrare nel pacchetto della nuova Riforma Pensioni, inserite nella legge di Stabilità. Di alcune principali novità, però, già si sa qualcosa. Il punto più discusso di tutti riguarda l'Ape (anticipo pensionistico). Dal 2017 si può andare in pensione tre anni prima rispetto ai requisiti attuali. Ad andare in pensione tre anni prima, saranno gli individui nati tra il 1951 e 1953.

Tali soggetti, nel caso in cui decidessero di avvalersi del prepensionamento, subirebbero una riduzione dell'importo mensile a titolo di pensione. La riduzione, però, riguarderà massimo l'8% della cifra annua dell'importo. Le eventuali riduzioni seguiranno dei parametri ben precisi in stretta correlazione con l'entità del redditto e soprattutto con il motivo in virtù del quale è stato lasciato il posto di lavoro. Se il reddito è alto e la scelta di andare in pensione non dipende da giustificati motivi oggettivi, la riduzione sarà maggiore.

Estensione della quattordicesima e lavoratori precoci

E' prevista un'estensione della quattordicesima attualmente erogata solo in favore dei pensionati meno abbienti con un reddito inferiore o pari a 10mila euro annui.

L'importo della quattordicesima arriva fino a 500 euro, ma è probabile che in caso di una sua estensione, detta cifra diminuirà in modo proporzionale all'aumentare del reddito dei pensionati destinatari. Per alcuni, invece, l'allargamento dell'erogazione della quattordicesima non avrebbe ragion d'essere, ma piuttosto dovrebbe alzarsi l'importo ed essere concessa solo a chi attualmente ne ha diritto.

Ai lavoratori precoci, ossia, chi ha iniziato a versare contributi all'età tra i 14 e i 18 anni, lo Stato ha pensato di concedere un bonus consistente in circa 6 mesi di contributi gratuiti o in alternativa di concedere loro la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi. Ma, su questo punto entra in gioco un altro preminente interesse: le casse dello Stato.

Ragion per cui, è probabile che questo aspetto venga rivisto sopratutto in considerazione del fatto che basta aver versato sporadicamente contributi entro quella fascia d'età e ricevere il beneficio-regalo dello Stato, al quale costerà una cifra non modica. Infine, si segnalano anche le novità dellariforma del pubblico impiego,che in presenza di determinate condizioni può comportare la perdita del posto fisso.