È polemica tra precari della Scuola, esodati perché potrebbero rimanere tagliati fuori dall'insegnamento, e docenti trasferiti al termine delle operazioni dellamobilità e della chiamata diretta dei presidi con il meccanismo degli ambiti territoriali. Lo scontro è particolarmente evidente nelle regioni del Sud Italia dove migliaia di docenti dovranno prendere servizio da domani, 1° settembre 2016, nelle scuole del Nord. Ma la situazione era prevedibile già da un anno fa, a seguito delle immissioni previste dal Piano della Buona scuola di Matteo Renzi.

Assunzioni e mobilità scuola 2016/17: precari contro neoassunti

Non si tratta di una guerra tra poveri e questo cercano di spiegare i docenti precari pugliesi che ieri si sono riversati nella sede dell'ufficio scolastico di Bari per manifestare il proprio disappunto. Ma, a seguito della mancata presentazione della domanda per partecipare alle stabilizzazioni del Miurdi un anno fa (quella per concorrere alle fasi del Piano assunzionale 2015/2016), tanti docenti precari rischiano di perdere anche le supplenze annuali nella scuola che, in ogni modo, assicurava loro di poter lavorare. Ora circa seimila precari delle graduatorie ad esaurimento e neoassunti si contenderanno le tremila cattedre in deroga che verranno assegnate dagli uffici scolastici locali prima del 15 settembre.

In molti tra i docenti di ruolo, con la mobilità annuale, riusciranno a rimanere al Sud. Dunque, i posti non basteranno per tutti, molti rimarranno fuori.

Scuola, docenti contro: cosa faranno i precari?

Ciò che viene contestato maggiormente dai docenti precari delle GaE è l'aver cambiato le regole in corso d'opera. La convinzione è quella che le circa tremila cattedre da assegnare spettino proprio a loro, agli esodati della scuola.

Tale convincimento si è fattoforte soprattutto a seguito delle fasidellamobilità a livello nazionale: chi ha fatto domanda per le assunzioni della Buona scuola sapeva, già dall'inizio, di dover barattare l'immissione in ruolo con la partenza verso scuole distanti dalla residenza. Ed è proprio questo il motivo per il quale molti docenti delle graduatorie ad esaurimento hanno fatto una scelta diversa: rimanere negli elenchie continuarea sperare con lo scorrimento, anziché dover lasciare la propria famiglia e i propri affetti.

E, dalle storie raccontate, in molti sono stati obbligati a questa scelta avendo in casa persone disabili, bisognose di assistenza. In fondo, secondo i precari, si tratta di assicurare piena attuazione della regola che vige da anni, ovvero di occupare le cattedre con docenti provenienti, per la metà, dalle graduatorie provinciali.