Le supplenze nella Scuola italiana per l'anno scolastico 2016/17 vedranno l'avvio di un cambiamento epocale: come già annunciato dal ministro Giannini e previsto dalla legge 107, i supplenti non potranno più superare la soglia dei 36 mesi di servizio. La decisione del governo deriva dalla sentenza della corte europea sulla reiterazione dei contratti a termine, di cui l'Italia ha abusato. Per cui, come disposto, a partire dal primo settembre di quest'anno parte per docenti e ATA il conteggio del tetto massimo di 26 mesi di servizio complessivo.

Come avviene il calcolo per le supplenze?

Come sarà conteggiato il tetto dei 36 mesi di supplenza nella scuola? Il sito orizzonte Scuola riferisce che il calcolo dovrebbe avvenire in modo automatico, tramite una funzione interna al SIDI. Le supplenze di cui il sistema informatico utilizzato nelle segreterie scolastiche terrà conto, sono quelle che riguardano posti vacanti e disponibili per le immissioni in ruolo, quindi sprovvisti di titolare. Cosa succede una volta che il tetto dei trentasei mesi viene raggiunto? Il docente precario non potrà più ottenere incarichi su questo tipo di supplenza.

Il limite impedirà al precario di insegnare?

La risposta a questa domanda è no. Semplicemente il docente precario non potrà più ottenere qualsiasi tipo di supplenza, in quanto quelle su posti disponibili e vacanti sono limitate a tale tetto temporale.

Si attende comunque una nota da parte del Miur che chiarisca nei dettagli la procedura del calcolo delle supplenze e dei limiti imposti. Il Ministero è convinto che questa norma non sia penalizzante per i precari, in quanto l'indizione dei concorsi a cattedra ogni tre anni favorirà le assunzioni regolari di questi. Purtroppo le bocciature di quest'anno non sono un risultato confortante, per cui i dubbi che la norma possa nel tempo ostacolare il lavoro di chi è rimasto precario restano forti.

Si resta in attesa di capire come anche questo 'dettaglio' della legge 107 influirà sulla vita di questa categoria di docenti, provata quanto quella dei docenti immessi in ruolo dalla riforma scolastica renziana. Resta aggiornato sulle notizie dal mondo della scuola cliccando il tasto Segui.