In attesa che in Parlamento si sblocchino le discussioni riguardanti amnistia ed indulto, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria ha denunciato nelle ultime ore una situazione particolarmente critica in tutte le 11 case penitenziarie della regione Puglia. I 2.347 posti disponibili sulla carta sono infatti occupati da oltre 3.200 persone costrette dunque a vivere in situazioni particolarmente difficili dal punto di vista igienico ed organizzativo che spesso sfociano in colluttazioni ed eventi critici. Grazie alla ricostruzione del Segretario Sappe Donato Capece sono inoltre da considerare anche ben 48 tentativi di suicidio nel solo 2016, atti che in qualche modo sembrano essere connessi anche alla grave situazione di sovraffollamento dei penitenziari.

Alla luce di tale nuova denuncia sembra dunque impensabile un mancato intervento delle autorità politiche che, nonostante gli appelli della popolazione e del Sommo Pontefice Papa Francesco, sembrano ancora non aver ripreso le trattative per la concessione di amnistia ed indulto.

Amnistia e Indulto: rimandata ogni discussione a riguardo

In contemporanea con la nuova denuncia di uno stato di sovraffollamento particolarmente critico, non arrivano notizie incoraggianti dal Parlamento Italiano dove nella prima settimana di lavori post vacanze era prevista la discussione dei decreti legge relativi ad amnistia ed indulto che da ormai quasi quattro anni sono in attesa di approvazione. L'imminente decisione di una data utile per il referendum e la conseguente campagna elettorale e l'improvviso terremoto che ha colpito le zone del Centro Italia sembrano infatti aver fatto passare ancora una volta in secondo piano tutti quegli interventi necessari per risollevare un mondo che ormai da anni soffre di gravi problemi causa il sovraffollamento e la mancanza di strutture adeguate.

In attesa dei prossimi aggiornamenti sulla calendarizzazione delle discussioni di amnistia e indulto in Parlamento non rimane che chiedervi un'opinione sull'ennesimo passo indietro verso la concessione delle misure di clemenza.