Ancora polemiche sul concorso scuola 2016. Negli ultimi giorni, le critiche si sono moltiplicate a causa soprattutto della mancanza di posti per alcune classi di concorso in alcune regioni (il caso più clamoroso è quello della A19, senza posti in tutta Italia): la beffa sta nel fatto che migliaia di candidati hanno trascorso l'anno a studiare e, pur essendo vincitori, si sono ritrovati senza cattedre e a dover attendere speranzosi il 2017/2018. Ma alcuni docenti non ci stanno in generale con le scelte del governo ed è il caso dell'insegnante che ha deciso di inviare una lettera ad un sito specializzato per raccontare le umiliazioni della sua vita e a invitare i colleghi a votare NO al referendum.
Si era già detto in precedenza: la Scuola potrebbe essere decisiva per la consultazione che si dovrebbe tenere tra novembre e dicembre.
'Umiliata dal concorso scuola 2016': la lettera della docente
Le storie degli insegnanti precari che si sono cimentati con il concorso scuola 2016 sono molto variegate e raccontano di un'Italia che con difficoltà riesce a valorizzare la professionalità docente. La docente in questione racconta di essere nata nel 1965 e di essersi abilitata con il percorso PAS, dopo la chiusura delle GaE. La polemica è soprattutto su questo punto: l'abilitazione PAS sarebbe stata penalizzata dalla procedura del concorso scuola, producendo il meccanismo della guerra tra poveri con gli abilitati TFA.
La docente racconta dei suoi 12 anni di precariato, del suo lavoro con gli adolescenti e dei corsi di perfezionamento e aggiornamento: tutto perso in 150 minuti di prova scritta.
'Votiamo NO al referendum': l'appello della docente
La docente si dice umiliata dalle procedure del concorso scuola 2016e dal fatto che si dica che chi è stato bocciato è perché fosse decisamente ignorante.
Il suo sembra essere un vero e proprio appello ai colleghi e alle colleghe: dal momento che esiste almeno ancora il diritto di voto, occorrerebbe, a suo dire, votare in maniera unitaria NO al referendum costituzionale. Come avevamo accennato all'inizio, una delle possibili pietre d'inciampo per Renzi e il suo governo potrebbe essere proprio la scuola, che ha un 'indotto' di voti molto ampio. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.