Parte il conto alla rovescia per la riforma degli studi di settore. Tutti i liberi professioni presto potranno dire addio agli studi di settore, strumento di accertamento presuntivo spesso oggetto di aspre critiche: al loro posto dovrebbero esserci gli indicatori di compliance. Il Mef con una nota, ha precisato che tale sostituzione avverrà con la prossima legge di Stabilità 2017. L’idea arriva dall’agenzia delle Entrate e dal Sose ed in breve attraverso gli “indicatori di compliance” sidetermina il grado di affidabilità del contribuente.

Rispetto agli studi “tradizionali” ci sono diversi elementi di innovazione: innanzitutto alla stima dei ricavi si affiancheranno altre componenti.

Infatti la prima vera novità riguarda il fatto che non si prenderanno in esame solo i ricavi, ma anche il valore aggiunto e il reddito d’impresa. Verrà introdotto anche un sistema premiale che prevede una riduzione del periodo di accertabilità e l’esclusione da certi accertamenti. Gli studi di settore sono sempre stati considerati inattendibili dagli stessi Ordini professionali che ne hanno sottolineato la poca efficacia. Essi spesso complicano la vita a tutti coloro che ne sono soggetti dato che sono anche poco semplici da utilizzare.

Lo studio di settore di oggi poggia sulla comparazione dei compensi/ricavi dichiarati con quelli calcolati attraverso un’elaborazione statistica. Dalla comparazione può scaturire un esito di congruità o meno dei compensi/ricavi dichiarati con quelli dedotti dallo studio.

Come funzionerà il nuovo indicatore di compliance?

Il modello di stima, coglierà l’andamento ciclico e quindi si farà a meno dei ‘correttivi anti crisi’. Il modello di regressione invece sarà basato su dati panel e includerà non più solo un anno, ma 8 anni. Sempre nell'ottica di una semplificazione per tutti i liberi professionisti e le imprese soggette agli studi di settore viene prevista inoltre una personalizzazione dei risultati per il singolo contribuente e una drastica riduzione del numero delle informazioni richieste nel modello dati, oltre alla predisposizione di una nuova funzione logaritmica per stabilire il valore aggiunto per dipendente.

L’Agenzia delle Entrate provvederà poi ad informare il contribuente dell’esito dell’indicatore sintetico. Si vuole stimolare il dialogo con il contribuente, incoraggiandolo verso la strada dell’adempimento spontaneo. L’indicatore di compliance verrà dunque tarato sulla base dell’attività economica svolta in maniera prevalente, in base anche alle specificità di ognuna.

Ci sarà una nuova elaborazione statistico-economica dei dati forniti dal contribuente, per assegnare il grado di affidabilità fondato 7 indici significativi (oltre a quelli di normalità economica e coerenza).

Più semplificazione, meno cluster

La presentazione di tale nuovo strumento ha destato molta curiosità specialmente fra gli ordini professionali degli avvocati, commercialisti e architetti. Il Mef punta a semplificare anche gli adempimenti, tagliando il numero di modelli, fermo restando la platea dei contribuenti interessati. Ulteriore novità come già detto in un altro articolo sono rappresentate dalla flat tax sul reddito di impresa, e per i free lance con P.IVA dalla riduzione dal 27,72% al del 26-26,5% dell’aliquota contributiva (iscritti alla gestione separata Inps). Per restare aggiornati su tali argomenti potete premere il tasto segui accanto al nome dell'autore.