Il Governo Renzi approverà, definitivamente, la pensione anticipata con l'ipotesi di prestito pensionistico nelle prossime settimane: i beneficiari saranno i lavoratori che, nel 2017, avranno compiuto almeno i 63 anni di età. L'uscita anticiperebbe fino a tre anni e 7 mesi l'andata in pensione rispetto alla vecchiaia, con una penalizzazione che potrebbe tagliare del 6 per cento l'assegno mensile netto.I contribuenti dovranno fare un'attenta analisi sulla convenienza nelrinunciare a parte della pensione mensile pur di anticipare di qualche anno l'uscita da lavoro: nella sola Scuola, come riportato da Italia Oggi, sarebbero all'incirca 63 mila gli insegnanti e i dipendenti Ata che potrebbero beneficiare della pensione anticipata di Renzi.
Pensioni anticipate nella scuola: chi potrebbe beneficiarne?
Un numero di quanti dei 63 mila docenti e dipendenti Ata sceglieranno di andare in pensione anticipata non è possibile farlo con esattezza. Di certo, l'anticipo pensionistico potrebbe risultare vantaggioso per chi può anticipare il maggior numero di anni. Diversamente, a chi manca un solo anno di lavoro prima del raggiungimento del requisito anagrafico per andare in pensione di vecchiaia (fino al 2018 occorrerà l'età di sessantasei anni e sette mesi), anticipare e ritrovarsi a pagare il prestito pensionistico per venti anni non avrebbe molti vantaggi, a meno che di non si desideri uscire per esigenze personali improrogabili: infatti, con una posizione contributiva che va dai trentotto ai quarantadue anni di versamenti, con un anno in più di lavoro, si potrà beneficiare della pensione piena, senza decurtazioni.
Anticipo pensionistico 2017/18 nella scuola: calcolo delle penalizzazioni
Da un recente studio fatto sull'ipotesi dipensione anticipata del Governo Renzi, formulato dalla Uil, risulta che anticipare l'uscita da lavoro potrebbe comportare un taglio della futura pensione tra i settanta e gli ottanta euro mensili per gli insegnanti, mentre per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario la decurtazione sarebbe compresa tra i sessanta e i sessantacinqueeuro.
A questi importi va aggiunto il rimborso delle rate mensili per il prestito pensionistico, per una durata totale di venti anni dal momento in cui l'Inps inizia a corrispondere la pensione di vecchiaia. Di contro, con la pensione anticipata il beneficiario si vedrebbe liquidare, un anno prima, labuonuscita.