I precari della Scuola sono stati eliminati grazie al piano di assunzioni 2015 di Renzi e Giannini? Possiamo dire a chiare lettere che no, non sono stati affatto eliminati. Semmai per loro la vita è diventata ancora più dura. Perché diciamo così? Esaminiamo la situazione in modo obiettivo.
Vita dura per i precari: assunzioni solo per concorso
Come da legge 107, i precari della scuola potranno essere assunti solo tramite concorso, che viene indetto ogni tre anni. Con la nuova normativa che prevede un limite massimo di 36 mesi di servizio a tempo determinato, su di loro pesa la spada di Damocle.
Che cosa faranno una volta esauriti i 36 mesi di servizio? A questo si aggiunge il fatto che i docenti del potenziamento vengono impiegati per coprire le supplenze brevi, facendo diminuire ulteriormente il lavoro in diverse classi di concorso. Chi non è riuscito a superare il concorso 2016, dovrà attendere l'esaurimento delle Graduatorie Ministeriali di quello attuale, caratterizzato da enormi ritardi. Probabilmente non si vedrà un nuovo concorso prima del 2019. Ma volendo essere positivi e supponendo che il prossimo concorso verrà bandito nei tempi previsti, che fine faranno coloro che non riescono a superarlo? Dovranno attendere quello successivo, per cui altri tre anni. E chi lo supera? Alcuni dovranno attendere il triennio per essere assunti.
Ciò significa che per i docenti più fortunati, la prospettiva è di dover affrontare altre 6/7 anni di precariato, col limite dei 36 mesi di servizio e con il lavoro diminuito in seguito alle assunzioni di quest'anno. Una speranza in più resta ai docenti abilitati, che attendono le decisioni dei giudici in merito ai loro ricorsi per l'inserimento in GaE.
Diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e abilitati TFA o PAS potrebbero essere assunti tramite GaE, se il giudice deciderà di dar loro ragione. Ad ottobre arriveranno i primi responsi. Ma per tutti gli altri, il futuro è già scuro da adesso.
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