Dati emblematici quelli che emergono dall'indagine Swg condotta dall'istituto di statistica per conto della Gilda insegnanti e intitolata 'Un anno di Buona Scuola: la riforma all'esame degli insegnanti'.

Dati emblematici che, però, rivelano anche una certa diversità di opinione, soprattutto per quanto

riguarda la gestione della propria carriera.

Ultime news scuola, martedì 11 ottobre 2016: i docenti bocciano bonus merito, carriera vista diversamente

I risultati sono stati pubblicati dal quotidiano 'Italia Oggi' che ha parlato di 67 per cento di docenti contrari al bonus del merito introdotto con la riforma Buona Scuola: in pratica, due insegnanti su tre non sono d'accordo.

C'è da considerare, però, come la 'carriera' sia vista sotto diversi punti di vista. Se da una parte il 23 per cento dei docenti ritiene che vada articolata in diversi classi di merito, attribuendo a ciascuna una differenza stipendiale, dall'altra un altro 23 per cento di insegnanti ritiene che la carriera debba essere legata alle funzioni svolte all'interno della scuola e al curriculum. C'è chi, invece, ritiene che sia l'anzianità di servizio l'elemento più importante (il 17 per cento) mentre solamente il 12 per cento pensa che sia più importante la valutazione ottenuta all'interno della propria scuola.

Sempre rimanendo in tema 'valutazione', solamente un docente su 5 ritiene che il bonus premiale produrrà un effetto migliorativo sulla scuola.

Chiamata diretta, Comitato di valutazione e 'preside sceriffo': pollice verso dei docenti

Se il bonus del merito viene visto come un 'pugno nell'occhio', sorte ancora peggiore va alla chiamata diretta dei presidi: solamente il 5 per cento è a favore della nuova formula di assegnazione dei docenti nelle singole scuole. Quasi la metà (il 46 per cento) ritiene che si debba tornare indietro alla vecchia graduatoria.

Anche la composizione del Comitato di Valutazione, quella che comprende anche genitori e studenti, non è assolutamente vista di buon occhio: il 64 per cento, infatti, è contraria.

Infine, due docenti su tre pensano che il dirigente scolastico, così come è stato 'voluto' dalla Buona Scuola, si sia rafforzato negativamente, andando a penalizzare la libertà degli insegnanti oltre alla libertà di insegnamento.