Nelle scorse settimane, vi abbiamo raccontato il malumore del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in merito alla situazione che si è venuta a creare all'interno del mondo della Scuola, soprattutto dopo la cattiva gestione del piano straordinario di mobilità. Come avrete senz'altro letto qualche giorno fa, il premier, nel corso di un'intervista rilasciata alla nota emittente radiofonica Rtl 102,5, ha espresso il proprio disappunto attraverso una frase emblematica: 'Sarei stato più contento, se fossimo stati più bravi, se avessimo sbagliato di meno'.
Renzi scontento del ministro Giannini? Ultime notizie Buona Scuola, venerdì 7 ottobre 2016
E' chiaro che la frase non può che essere indirizzata alla responsabile dell'Istruzione in Italia, il ministro Stefania Giannini. Tra l'altro, chi ha seguito l'iter procedurale che ha portato all'approvazione del disegno di legge della riforma Buona Scuola, si ricorderà anche degli attriti che, spesso, si sono verificati tra il Presidente del Consiglio e il ministro dell'Istruzione. L'impressione, a questo punto, è che il premier voglia, al più presto, attuare dei cambiamenti anche se, in questo momento, Renzi ha le mani legate dovendo, gioco forza, aspettare l'esito del referendum costituzionale: dopo il 4 dicembre, potremmo assistere a degli importanti cambiamenti, primo fra tutti il possibile 'siluramento' del ministro Giannini.
Mobilità, TFA, GaE, aumento stipendi: Renzi cambierà la Buona Scuola dopo il referendum?
Come riporta anche il sito specializzato Tecnica della Scuola, i segnali di empasse nel percorso della Buona Scuola sono evidenti, visto che i decreti attuativi della legge 107 rimangono in stand-by ed è probabile che questa situazione possa andare avanti fino al referendum.
Dopo il 4 dicembre, Matteo Renzi si riserverà di decidere se andare avanti con la riforma e i suoi decreti attuativi oppure se sarà il caso di cambiarla.La prova potrebbe essere data dal fatto che lo stesso ministro Giannini, nel corso dell'incontro di martedì scorso con i sindacati, non è riuscita a dare delle risposte concrete sulle importanti questioni che riguardano il TFA, le GaE e l'algoritmo Miur che ha combinato pasticci su pasticci con le operazioni di mobilità, pasticci che potrebbero costare cari se teniamo presente la valanga di ricorsi in arrivo. Aria di rivoluzione, dunque, dopo il 4 dicembre? Le premesse ci sono tutte, anche se Matteo Renzi ci ha già abituato troppo spesso con le mosse (amare) a sorpresa.