Il mobbing a Scuola è una realtà più frequente di quanto si pensi. Dopo la storia riportata dal sito Scuolainforma (scuolainforma.it/portale/2016/10/24/scuola-quando-il-dirigente-fa-mobbing-la-testimonianza.html), un docente ci ha contattato per raccontarci la propria. La vicenda di T.F comincia alla fine dell'anno 2014, quando un collega della stessa cdc denuncia al Dirigente Scolastico che lui l'ha offesa, in seguito alle sue lamentele per l'assegnazione della cattedra. Il procedimento mosso da DS viene archiviato. Nel marzo dell'anno successivo, lo stesso collega muove una nuova accusa infondata (una presunta registrazione di una lezione con alunni minorenni), che cade nel dimenticatoio.

Nel mese di maggio accadono due cose strane: il docente deve pagare 30 euro per poter visualizzare la copia dei verbali dei Collegi Docenti e delle riunioni del Dipartimento (alla faccia delle norme sulla trasparenza) e qualche giorno dopo la DS dispone che gli studenti delle classi del professor F. e di un'altra sua collega (anch'essa vessata) debbano svolgere alcune prove somministrate da altri colleghi. Solo in seguito alle proteste motivate dalla date delle prove (4, 5 e 6 giugno 2015, con chiusura dell'a.s. all'11 Giugno) e dall'illegittimità della decisione (non erano state ratificate dal Collegio dei docenti) la DS decide di allargare la platea del 'beneficiari' delle prove, che però alla fine non la svolgono.

Alla lettera di protesta del docente F., ne segue una della DS (indirizzata anche alle RSU) offensiva, minacciosa e diffamatoria.

Cambia l'anno scolastico, non finisce il mobbing

Il successivo anno scolastico 2015/16 le tensioni fra il professore e la DS continuano, fra richieste e reclami per l'assegnazione delle cattedre. A questo punto il docente decide per un ricorso al Giudice del Lavoro di Reggio Calabria per ottenere l'annullamento dell’assegnazione discriminatoria della sua cattedra.

Nel mese di ottobre, senza alcun ODG, viene convocata dalla DS una riunione di dipartimento (che è stata registrata) in cui si denigra il professore. In contemporanea, tutti i docenti della stessa discipline del prof. F. scrivono lettere contro di lui a sostegno della relazione ispettiva (molte della quali non visionabili).

Alcune di queste riportano presunti fatti della riunione di ottobre, smentiti dalle registrazioni e dal verbale. La DS non ha mai informato l'insegnante di tali lettere accusatorie, né ha mai chiesto a lui chiarimenti, dimostrando il pregiudizio. Alla fine del mese, la DS invia una relazione all’USR con la quale chiede il licenziamento o il trasferimento del docente per incompatibilità ambientale, sollecitata qualche settimana dopo (casualmente dopo la denuncia per mobbing del prof F., che in caso di trasferimento sarebbe stata archiviata). Il 19 novembre, l'insegnante viene convocato dalla DS senza preavviso e sottoposto ad una “ispezione” di un Ispettore del Ministero, per cui lui richiede un rinvio con rabbia della dirigente.

Nel secondo incontro l'ispettore patteggia per il prof F., ma della riunione non resta alcun verbale. È così che in sede di relazione ispettiva, quello che viene riferito non corrisponde a quanto effettivamente successo. Nel mese di Febbraio viene notificato alla DS l’ordinanza che accoglie il reclamo inoltrato al Collegio Lavoro di Reggio Calabria e viene depositata la relazione ispettiva con gli allegati, che in seguito a estrazione di copia, sono risultati mancanti e visualizzabili. Come risultato, la DS assegna al prof una cattedra più vessatoria della precedente, che lo obbliga a sostare senza far nulla in sala Professori per 6 delle sue 18 ore di servizio. Tutte le rimostranze non hanno sortito alcun effetto, se non quello di vedersi recapitare una missiva dall’USR Calabria in cui gli si comunica il procedimento di trasferimento d’ufficio. Traete da soli le vostre conclusioni. Resta aggiornato sulle novità dal mondo scolastico, cliccando il tasto Segui.