Il governo,in questi giorni, haillustrato le diverse novità presenti nella legge di stabilità che entrerà in vigore nel 2017. Sul bilancio impatterà per ben 22.5 miliardi, e porterà ad una crescita prevista dell'1%. Oltre al nuovo bonus famiglia, ai concorsi per le assunzioni a scuola, ad ecobonus e sismabonus, ai diversi incentivi per le aziende e ai premi di produttività, arriverà anche l'agognata flessibilità sulle pensioni.

Dopo la riforma Fornero del 2011, che tanto ha spostato gli equilibri per coloro che erano ormai ad un passo dalla pensione, a partire dal prossimo anno i requisiti per lasciare il Lavoro saranno differenti e cercheranno di aiutare chi si appresta a concludere la carriera lavorativa.

Verranno introdotti deicanali agevolati, presenti in due modalità: la prima sarà senza nessun costo per il contribuente; la seconda invece prevederà un rimborso futuro. Queste misure partiranno dal 1° maggio 2017.

Ape social e Ape volontaria

L'acronimo Apeindica l'Anticipo Pensionistico. Il primo canale agevolato, che prenderà il nome di Ape social, sarà adibito a tutti i lavoratori che nella loro carriera sono stati occupati in attività faticose e dispendiose; a persone diversamente abili; a soggetti disoccupati e a lavoratori con disabili a carico. Oltre a queste categorie, ne potranno usufruire anche i lavoratori con almeno 41 anni di contributi versati ed una carriera cominciata prima della maggiore età.L'assegno pensionistico, in questo caso, non supererà imille euro al mese e saranno tutti a carico delle istituzioni statali.

Oltre a questi canali totalmente gratuiti, ci saranno anche misure ''a pagamento'' o ''rimborso'', che prendono il nome diApe volontario. Dai 63 anni di età, il contribuente potrà richiedere in banca una sorta di prestito, così da compensare gli anni mancanti al raggiungimento effettivo dell'assegno pensionistico. Si partirà con una fase disperimentazioneche riguarderà i nati tra il 1951 e il 1953, per poi ampliare l'Ape anche alle persone nate negli anni seguenti.

Questo prestito dovrà essere restituito con una trattenuta massima del 4.7% per ogni anno anticipato, durante i successivi 20 anni in cui si riceverà l'assegno da parte dell'ente previdenziale. Dunque, finalmente viene dato un po' di respiro ai lavoratori di lunga data, sperando che questa sperimentazione venga poi ampliata e resa efficace per tutti.