Le ultime news sulla riforma pensioni di oggi 26 ottobre parlano soprattutto della situazione dei lavoratori precoci. Si tratta sicuramente della categoria di lavoratori più battagliera, la cui richiesta è semplice quanto chiara: Quota 41 per tutti coloro che hanno iniziato la propria attività lavorativa prima dei 18 anni. Nella giornata di ieri, si segnala l'appoggio di Di Maio che promette di 'intestarsi' la loro mozione. Nel frattempo, giungono anche le parole di Matteo Renzi, il quale nelle sue E-news ha voluto spiegare come con la riforma Pensioni si danno più soldi ai pensionati e si permette a chi vuole (o deve) di uscire prima dal mondo del lavoro, mediante il dispositivo APE.

Le sue parole hanno suscitato polemiche nella misura in cui non ha citato le varie categorie escluse o che presentano situazioni particolarmente complesse, come, oltre ovviamente i precoci, gli esodati e le donne. Infine, la Cgil si schiera contro Tito Boeri e difende l'operato del sindacato.

Di Maio appoggia la Quota 41: novità pensioni precoci oggi 26 ottobre

Le novità pensioni precoci oggi 26 ottobre parlano soprattutto dell'appoggio ufficiale che questa categoria ha avuto da parte di Luigi Di Maio, uno dei leader del M5S, e da vari altri rappresentanti dello stesso movimento. In un lungo post su Facebook, il vicepresidente della Camera ha affrontato la questione in maniera molto chiara, i Cinque Stelle appoggeranno in Parlamento e in maniera diretta la Quota 41 per i lavoratori precoci, partendo da un dato molto importante, nel 2017 il numero di questi lavoratori in attesa di pensione potrebbe salire a 157mila unità.

Si tratta di una vittoria di questa mobilitazione nata sui social e ora occorre attendere quali forze politiche appoggeranno il M5S e Luigi Di Maio in questa battaglia.

Le parole di Renzi: novità pensioni oggi 26/10

Intanto, le parole che il premier ha pronunciato ieri non sono piaciute ai diretti interessati. Matteo Renzi ha 'semplicemente' spiegato come con la riforma pensioniche verrà lanciata nel 2017 vi sarà un ampliamento della quattordicesima per i pensionati 'poveri' e la possibilità di uscire prima grazie all'APE.

I motivi per cui le parole non sono piaciute sono i seguenti: in primo luogo, la quattordicesima, non guardando il reddito familiare, andrà nel 70% dei casi nelle tasche di chi è benestante e ha altri redditi (la misura è criticata sia da Boeri che dalla Fornero); in secondo luogo, l'APE rappresenta un prestito che il lavoratore dovrà restituire e se l'uscita è volontaria sarà gravata anche da penalizzazioni piuttosto alte; infine, la critica è perché Renzi non ha citato né i precoci né gli esodati né le donne che chiedono la proroga dell'Opzione. Per aggiornamenti, clicca su 'Segui' in alto sopra l'articolo.