Novità importanti anche sulla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita) nel quadro della riforma Pensioni del Governo Renzi inserita nella legge di Bilancio 2017 adesso all'esame del Parlamento. La Rita è rivolta alle persone che hanno già raggiunto l'età di 63 anni e che aderiscono a un fondo pensioni integrativo e sono a tre anni e sette mesi dal raggiungimento dei requisiti anagrafici previsti dalla legge Fornero per la pensione di anzianità.

Rendita Integrativa Temporanea Anticipata: cosa cambia, a chi spetta

Cosa cambia a proposito della Rita con la riforma pensioni firmata Renzi?

Il governo dà ai lavoratori l'opportunità di usare totalmente o solo in parte il capitale accumulato negli anni dai lavoratori con l'obiettivo di poter avere una rendita mensile per gli anni che mancano all'accesso al trattamento previdenziale secondo con i requisiti richiesti dalla legge Fornero. Sono previste per la Rita anche delle agevolazioni fiscali. La tassazione con imposta sostitutiva della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata andrà da un minimo del 9% a un massimo del 15%, con lo 0,3% in meno per ogni anno di contribuzione previdenziale successivo al 15°. C'è chi ritiene sbagliato, a proposito della Rita, modificare gli obiettivi delle misure precedentemente pensate per integrare i trattamenti pensionistici.

A queste critiche il Governo Renzi risponde dicendo che le novità introdotte sulla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata rispondo ai principi che animano la riforma pensioni improntata nel segno dell'equità e della flessibilità.

Pensione anticipata a 63 anni: più flessibilità con l'Ape + la Rita

Serve per "aumentare flessibilità e libertà di scelta di lavoratori - viene spiegato nel documento sulla legge di Bilancio diffuso ieri dal TeamEconomico@PalazzoChigi - che, a pochi anni dalla maturazione del diritto, volessero utilizzare fondi propri".

Misure, quella sulla Rita, che servono anche a "favorire - spiegano gli esperti del governo in materia di politica economica e previdenziale - la domanda di iscrizione ai fondi". Tra le novità introdotte dalla riforma pensioni del Governo Renzi anche la possibilità di avere nuove flessibilità in uscita dal lavoro con la formula Ape + Rita.

Per accedere a questa soluzione servono 20 anni di anzianità contributiva. "Luca ottiene una rendita netta mensile di 650 euro - spiega il TeamEconomico@PalazzoChigi facendo l'esempio di un lavoratore che sceglie la formula Ape + Rita anticipando tutto il capitale del fondo integrativo in 3 anni. L'incidenza sulla rate di anticipo delle pensioni nette così erogate è in media del 2,7% per ogni anno di anticipo. Queste alcune novità della riforma pensioni del Governo Renzi, nuove forme di flessibilità in uscita fanno ben sperare in migliaia di prepensionamenti di lavoratori ultrasessantenni che potranno consentire alle imprese e alla pubblica amministrazione di creare nuove opportunità di lavoro per i giovani.