Le lettere di licenziamento di Almaviva Contact sono già partite. A nulla è servita la mediazione dell’ultima ora del governo. L’azienda che si occupa di fornire servizi di call center fa a suo modo gli auguri di Capodanno a 1666 dipendenti della sede romana. In queste ore sui media sta andando in onda il cortocircuito sociale degli stessi dipendenti licenziati che se la prendono con rabbia incontenibile con i rappresentanti sindacali (guarda il video qui sotto). La loro colpa è quella di non aver accettato il compromesso al ribasso proposto, anzi, imposto dall’azienda.

Prendere o lasciare: diminuzione degli stipendi e controllo sulla produttività. Le Rsu, come da mandato, avevano deciso di non accettare il ‘ricatto’, salvo poi ritrovarsi travolte fisicamente alla notizia della chiusura irrevocabile della sede romana di Almaviva. A questo proposito, per rendere cioè più stringenti ed eque le regole nei confronti delle aziende di call center, il M5S ripropone oggi sul blog di Grillo la proposta di legge Cominardi-Lombardi (dai nomi dei primi due firmatari) strutturata nei 5 punti che andiamo ora ad esaminare.

I 5 punti della proposta di legge Cominardi-Lombardi

Il post firmato dai membri grillini della commissione Lavoro della Camera, pubblicato ieri sul sito del Movimento e ripreso oggi dal blog di Beppe Grillo, si apre e si chiude con la solidarietà attiva espressa nei confronti dei licenziati da Almaviva e dei loro familiari.

I parlamentari M5S parlano di “notizia terribile” e si dicono convinti della necessità di ricorrere all’utilizzo di “ammortizzatori sociali equi”. Già messa in atto anche la ‘minaccia’ di commissionare “ad un professionista contabile l'analisi dei bilanci di Almaviva Contact al fine di controllare il reale stato di crisi dell'azienda”.

Ma tappare semplicemente la falla del caso Almaviva, a loro modo di vedere, non basta. “Bisogna da subito - si legge nella nota - costruire un sistema lavorativo differente, con più tutele a partire proprio dai lavoratori più deboli”.

E così i parlamentari a 5 Stelle intimano al governo Gentiloni di riesumare in commissione Lavoro di Montecitorio la proposta di legge Cominardi-Lombardi sui call center.

Il punto 1 della pdl grillina prevede la fine dei contratti Co.Co.Co, sostituiti da quelli a tempo indeterminato. Il punto 2 riguarda la tutela della privacy degli utenti che hanno diritto “a sapere da quale Paese viene erogato il servizio”. Il punto 3 si prefigge lo scopo di mettere fine a quel fenomeno di sfruttamento del lavoro chiamato delocalizzazione grazie all’istituzione di un “Osservatorio nazionale su contratti e sulle delocalizzazioni” nel settore dei call center. Il punto 4 prevede “maggiori sanzioni e divieto di percepire incentivi se l'azienda viola proprio le norme su privacy e delocalizzazioni”. Nel punto 5, infine, si parla di una “clausola di salvaguardia sociale che tutela i lavoratori” nel caso in cui avvengano cambi di appalto nella PA.