Il nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni si è insediato, pochissimi cambi tra i ministri, quasi tutti al loro posto, tranne il ministro dell'istruzione. Stefania Giannini ha salutato il suo "trono" di viale Trastevere per passare il testimone a Valeria Fedeli, parlamentare del pd ed ex sindacalista della CGIL. Insomma alla fine ha pagato lei, si perché se la sconfitta al referendum è stata così netta il merito è sicuramente del mondo della Scuola che è in rivolta da due anni contro la legge 107 (Buona Scuola). E' stato quindi inevitabile che insieme alla poltrona del premier Matteo Renzi saltasse anche quella di Stefania Giannini, come a voler ammettere che sulla scuola si sono fatti parecchi errori.
Nuovo ministro e nuove speranze per i ricorrenti del 2011
Uno dei temi lasciati in sospeso dall'ormai ex ministro dell'istruzione è sicuramente la posizione dei ricorrenti del concorso a dirigente scolastico del 2011. Una disparità di trattamento evidenziata con forza rispetto ai ricorrenti del concorso a dirigente scolastico del 2004 e 2006.
Si perché nella legge 107 (buona scuola) si è sanata la posizione dei ricorrenti del 2004 e 2006, e non quella dei ricorrenti del 2011 ,che praticamente non hanno potuto accedere così alla "sanatoria" messa in campo dal governo.
Inoltre lo stesso pd poche settimane prima del referendum bocciò in commissione cultura e istruzione alla camera proprio gli emendamenti presentati addirittura dagli stessi parlamentari della maggioranza, una situazione che ha fatto andare su tutte le furie sia i parlamentari che i ricorrenti.
Ovviamente questo "dispetto" ha sicuramente pesato nel voto del 4 Dicembre ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
L'auspicio dei ricorrenti è quello che il nuovo ministro dell'istruzione Valeria Fedeli sia sensibile e soprattutto disponibile alla risoluzione di questa annosa questione una volta per tutte così da mettere la parola fine al problema con un intervento mirato per ridare la tanto richiesta parità di trattamento.