Il mondo del Lavoro è sempre più duro e competitivo. Fare colpo con un buon curriculum studi e un excursus lavorativo in linea con il profilo ricercato non basta più. Uno degli step più temuti da chi è alla ricerca del lavoro, infatti, resta il colloquio individuale dove, nella maggior parte dei casi, ci si gioca il tutto per tutto.

Laura Pasotti ha intervistato per Repubblica due esperti nel settore delle Risorse Umane: Andrea Bettini e Francesco Gavatorta, i quali, durante l'intervista per la presentazione del loro nuovo libro (#Personal storytelling – Costruire narrazioni di sé efficaci), hanno spiegato bene quali sono le regole del gioco.

Secondo i due autori le regole principali da seguire durante un colloquio sono cinque, e sono:

  • sii te stesso;
  • non esagerare;
  • non uscire dalle regole;
  • non rinnegare nulla;
  • non aver paura di rinnovarti.

Per un'avvicente ed efficiente narrazione di sè bisogna non perdere di vista mai questi cinque punti che, in sintesi, possono essere riassunti in un'unica regola, semplice ma efficace, e cioè: "essere sempre coerenti". Non bisogna inoltre mai strafare perchè - come si legge nel loro libro - questo atteggiamento può "diventare un boomerang difficile da fermare".

Una componente importante spiegano Bettini e Gavatorta è quella dello "storytelling", cioè della capacità di raccontarsi all'intervistatore. Non basta più un buon curriculum vitae per impressionare il responsabile della selezione, poichè oggi la posta in gioco è alta.

Sono sempre di più infatti le persone qualificate in cerca di lavoro e, una volta passato il primo step ed essere riusciti a farsi chiamare per un colloquio conoscitivo, quello che è importante è fare una buona impressione facendo spiccare la propria personalità rispetto a tutti gli altri.

Posto che i candidati chiamati al colloquio sono tutte persone con conoscenze, studi ed esperienze in linea con la posizione aperta, quello che bisogna capire è che ciò che farà la differenza è la personalità del candidato.

Secondo Bettini "ciò che sappiamo viene trasmesso da un curriculum, che contiene il nostro excursus di studi, esperienze lavorative e competenze, ma ciò che siamo può essere raccontato attraverso il personal storytelling", che poi continua "le capacità più richieste in azienda come la capacità di lavorare in team o di esercitare la leadership, spesso, faticano a emergere durante il colloquio".

Il curriculum, spiegano gli autori, va integrato tenendo però ben presente una cosa: "lo storytelling" che, come precisa successivamente Bettini, "non è un esercizio per alimentare il proprio ego, ma serve per trasmettere ciò che realmente siamo, in modo coerente”.

Non bisogna dunque strafare, ma essere coerenti, positivi e capaci di esprimere se stessi, poichè questo è veramente ciò che fa la differenza durante i colloqui individuali, e questo è ciò che emerge dal libro, scritto e pensato per un collana di Franco Angeli dedicata alle professioni e alle nuove forme di lavoro.